di Ambra Drago
Ecco il messaggio pronunciato sul carro di Santa Rosalia dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice. Protagonista di questo accorato pensiero è quella che viene definita la "nuova peste" il riferimento è alle droghe che invadodono come ha sottolineato Lorefice tutti i quartieri della città, e indistintamente si insinua dai Palermo sino alla sua provincia. " Si diffonde come cosa ordinaria il consumo di crack e di altre droghe come il fentanyl, aggiunto all’eroina. Neonati ricoverati per overdose. Giovani piegati o stramazzati a terra.Esaltati, o depressi. A Palermo si abbassa anche l’età dei consumatori di droga.
La prima dose si consuma anche a dieci anni. Penso a Ballarò e alle sue stradine, dove vediamo ragazzini egiovani distesi sui marciapiedi con lo sguardo perso, con gli occhi dello sballo da crack. Ragazze costrette a vendere i loro corpi per racimolare il prezzo di una dose.
Non sono figli di altri, sono i nostri figli e ne siamo responsabili. Giovani, bambini, adescati per farli diventaredipendenti. Schiavi. Manipolabili. Consumatori.Consumatori. Un termine che ha preso il sopravvento tra noi adulti, tra noi educatori,genitori, quanti abbiamo responsabilità formativa. Consumo. Profitto. Libertà illimitata, senza responsabilità, senza doveri. Il nulla e il vuoto. Ma noi non stiamo celebrando il Festino di Rosalia che ci ha lasciato se stessa, il suo corpo, indicandoci le cose essenziali, quelle che ultimamente contano per essere felici: l’amore, la cura, gli alti valori umani e spirituali, il rispetto degli, altri, la pace. La libertà vera da ogni forma di schiavitù e di condizionamentosociale e ideologico. L’abiura del dio denaro, di mammona, che semina divisione, abuso,oppressione, diseguaglianza, iniquità, inequità, morte".Poi un ulteriore domanda ( questa volta rivolta idealmente alla città) che vuole spronare tutti ad allontanarsi dalla violenza e dalla criminalità mafiosa.
"L’organizzazione mafiosa sta tentando di ritrovare nuove risorse attraverso il rinnovatoimpegno nel campo del traffico di stupefacenti sottolinea l'arcivescovo".Gridiamo forte stasera nel Festino di Rosalia il nostro desiderio di riscatto dalla mafia. A viso aperto. A cielo aperto. No alla mafia. Sì ai nostri figli. Convertitevi anche voi mafiosi. Rosalia non sarà mai con voi. Vi rinnega. Saràsempre dalla parte delle vittime. Paolo Borsellino, Pino Puglisi e tutti i martiri della giustizia e della fede ci hanno aperto gli occhi e il cammino del riscatto dalla vostra stupida tracotanza.
A voi giovani: come Rosalia siete chiamati a sprizzare energia di bene, di gioia veracosa ben diversa dallo sballo. Non fatevi illudere dai falsi venditori di felicità. Vi fannocominciare con alcol e canne per farvi diventare consumatori, dipendenti. La droga vischiavizza. Non vi rende liberi. La droga vi distrugge sentimenti e corpo. Vi vogliono pupidipendenti da manovrare per i loro perversi guadagni. Rimanete liberi. Con Rosalia. Andatelaa trovare nella grotta di Montepellegrino, venite a trovare il suo Corpo nella nostra chiesaCattedrale. Lei vi farà alzare lo sguardo verso l’alto, verso gli altri, verso Dio amante della vita. Vi aiuterà a rimanere liberi.
Genitori, educatori, docenti, animatori delle comunità cristiane, rimaniamo accanto aigiovani, facciamo nostre le loro paure, le loro fragilità, le loro incertezze che noi adultiabbiamo provocato. Non li abbandoniamo. Ma stiamo con loro da adulti, non come adolescenti, con sapienza, come loro punti certi di riferimento. Noi adulti siamo sbandati.Depistati anche noi da questa mentalità individualista e da questa cultura che idolatra lasoddisfazione illimitata dell’io, il profitto indiscriminato, il consumo sfrenato. Una cultura che crea scarti, emarginazione.Rosalia ci chiede di indignarci come e con lei, a metterci insieme per fare crescere una sensibilità di impegno civile e sociale. Ci chiede di alzarci. Di sbracciarci. Di liberarci da un falso perbenismo e dall’indifferenza.
Poi un passaggio rivolto agli amministratori di questa città. Lorefice:"Ai politici, agli amministratori della Città e della Regione, al Presidente dell'Assemblea regionale e al Presidente della Regione, agli Assessorati competenti (Istruzione, Sanità eFamiglia) alla Commissione bilancio, chiediamo con forza e determinazione che si adoperinoconcretamente e celermente ad approvare il Disegno di Legge, nato dalla strada, da incontri fecondi di amore alla città, a Ballarò, per la prevenzione e il trattamento delle dipendenze patologiche. Decreto che io stesso ho consegnato l’anno scorso a luglio, insieme alle diverse realtà civili, ecclesiali e universitarie, che lo hanno stilato.Liberiamo insieme carissimi, carissime, forti della presenza di Rosalia, ancora oggi tra noi, Palermo e le nostre città dalla nuova peste che sta imperversano tra i nostri figli e nipoti.Liberiamoli insieme. Con te Rosalia si rinnova la speranza che sarà possibile! Prega per noi Santuzza nostra".
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