Addio a Totò Schillaci. Sarà una notte triste a Palermo. Ma grazie per quelle magiche e indimenticabili che ha regalato

di Giancarlo Drago
Dopo averci regalato le notti magiche che tanta gioia hanno portato anche a chi non si nutre di calcio, questa sarà una notte triste per chi ama questo sport. In particolare per i tantissimi che vorranno vederlo per l’ultima volta, in quello stadio dove non poté mai indossare la maglia rosanero. Ma Totò era un vero palermitano. Eroe della fatica cui il destino ruba spesso le gioie che ti concede, lontano da casa. Perché prima, dalla periferia in cui era nato al salto tardivo nel calcio professionistico, aveva dovuto condividere la passione con la necessità di sbarcare il lunario, con la fatica quotidiana che precedeva gli allenamenti.Poi un breve successo esaltante anche con maglie prestigiose, Juve e Inter, in un mondo dorato da cui comunque si sentiva un po’ emarginato e raccoglieva le briciole del successo.

Quindi le notti magiche e la maglia azzurra, i sei gol esaltanti e lo sguardo sperduto in una gioia incredula. La capacità di unire tutti nel suo nome e in uno di quei sogni che solo lo sport sa regalare.

Poco dopo, anche lui emigrante, fino in Giappone, per cercare di mettere in sicurezza una vita comunque mai agiata. Un percorso fin troppo conosciuto per chi vive in questa città.

Quindi qualche comparsata televisiva e tanta dedizione a una scuola calcio per tentare di dare la giusta strada a chi era nato in una periferia, come lui.

Ecco perché in tanti vorranno ricordargli, anche oggi, che Totò è uno di noi.

Buon viaggio campione, di umiltà e di coraggio.

La camera ardente di Totò Schillaci è allestita nella sala stampa dello stadio Renzo Barbera, in via del Fante dalle ore 16 di oggi e fino alle ore 22 e dalle 7 di domani, giovedì 17, fino alle ore 22. L'ingresso sarà consentito dal piazzale stadio entrata lato spogliatoi.

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