Era stato arrestato insieme al fratello il 16 febbraio 2013 e
scarcerato esattamente un mese dopo. Lunedì scorso per Vaiana Michele Claudio sono scattate nuovamente le manette.Ad incastrare l’uomo ci sarebbero anche varie conversazioni intercettate nel corso dell’indagine denominata “Cold Case” che avvalorerebbero l’ipotesi del suo coinvolgimento nell’efferato duplice omicidio.
scarcerato esattamente un mese dopo. Lunedì scorso per Vaiana Michele Claudio sono scattate nuovamente le manette.Ad incastrare l’uomo ci sarebbero anche varie conversazioni intercettate nel corso dell’indagine denominata “Cold Case” che avvalorerebbero l’ipotesi del suo coinvolgimento nell’efferato duplice omicidio.
Il Tribunale del Riesame di Palermo, ritenendo sufficientemente grave il quadro indiziario nei confronti di Vaiana Michele Claudio, ha disposto nei suoi confronti il ripristino della misura della custodia cautelare in carcere. Pertanto, Michele Claudio Vaiana, detto Giovanni, è stato tratto nuovamente in arresto lunedì pomeriggio, 27 gennaio, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelvetrano, che lo hanno condotto presso la casa circondariale di Trapani, dove è attualmente ristretto. Confermato, invece, l’annullamento della misura cautelare nei confronti di Vaiana Giuseppe, detenuto agli arresti domiciliari per altra causa.
Un giallo durato 24 anni. Movente dell’efferato delitto una squallida vicenda sentimentale, maturata in un contesto
familiare arcaico che ha reso possibile la lunga impunità degli assassini, e un’inconfessabile relazione incestuosa ai danni di una bambina di appena 7 anni, brutalmente violentata dallo zio Giuseppe, figlia della giovane donna trucidata. Ripercorriamo brevemente i fatti accaduti dal 24 agosto 1990 ad oggi.
Alle 17 del 24 agosto 1990, nei pressi del rifornimento Mobil, sulla statale Campobello-Mazara, due cognati e amanti, Caterina Vaiana, 33enne e Paolo Favara, 30enne, arrivano con la loro Fiat 127 bianca, presso il loro ovile. Scatta immediatamente l’agguato. Il Favara viene raggiunto alle spalle da tre colpi di pistola e cade a terra. Dalla furia omicida non si sottrae neppure la giovane donna, sorella della moglie del Favara, colpita da due colpi di pistola alla base del collo, sparati da distanza ravvicinata. Sul luogo del delitto è presente anche la figlia di Caterina, 17 anni, che sente i colpi dal sedile posteriore della macchina e resta immobile. Dirà agli investigatori di non aver visto nessuno, non riuscendo così a fornire alcun elemento utile alle indagini. In seguito racconterà che solo dopo aver visto i due cadaveri a terra sulla paglia, ha telefonato ai Carabinieri della Stazione di Campobello di Mazara (TP), dal telefono del vicino rifornimento di benzina e di aver denunciato il duplice omicidio. Partono le indagini, ma alcuni anni dopo l’inchiesta viene archiviata: è un mistero.
L’indagine viene riaperta circa tre anni fà, per volere del Sostituto Procuratore del Tribunale di Marsala, Dott. Petralia, su richiesta di uno dei figli di Paolo Favara, e il 16 febbraio 2013, il Gip del tribunale di Marsala emette due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due fratelli della donna uccisa più di 20 anni fa: I Carabinieri del Norm di Castelvetrano traggono in arresto i fratelli Vaiana con un movente agghiacciante: “coprire uno stupro sulla nipote di soli 7 anni” . A Raccontare alla madre di essere stata brutalmente abusata dallo zio Giuseppe è proprio la figlia che Caterina porta a visita da una ginecologa. Il 24 agosto 1990 arriva la tragica conferma: la ragazza molti anni prima ha subito violenza. Caterina convoca per quella stessa sera una riunione di famiglia, alla quale non arriverà mai.
Grazie ad una serie di articolati e complessi interrogatori, riscontri e attività tecniche e soprattutto grazie alla bravura degli inquirenti e all’indagine certosina dei Carabinieri del Norm di Castelvetrano, che hanno impiegato due anni per ricostruire i complicati retroscena, sembra che il mistero sia risolto e gli assassini, rimasti impuniti per 20 anni, finalmente in carcere. Ma ecco un altro colpo di scena: ad un mese dall'arresto, il 13 marzo 2013, i due presunti assassini vengono, a sorpresa, scarcerati. Il 12 novembre 2013, la Corte di Cassazione accoglie però il ricorso proposto dal Pubblico Ministero, annullando entrambe le ordinanze del riesame con cui fu disposta la scarcerazione dei fratelli Vaiana.
Il 27 gennaio l’epilogo: una serie di articolati e complessi interrogatori, riscontri e attività tecniche,i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, guidati dal Tenente Domenico Guerra, fanno scattare le manette ai polsi del Michele Claudio Vaiana, attualmente in carcere.
Desirèe Giancana http://www.dbtalk.it
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