Domenica 29 giugno alle ore 18, si terrà la tradizionale

giornata "a porte aperte" della Scuola di Teatro "Ferruccio Centonze" del Selinus di Castelvetrano, istituzione patrocinata e fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale di Castelvetrano.

giornata "a porte aperte" della Scuola di Teatro "Ferruccio Centonze" del Selinus di Castelvetrano, istituzione patrocinata e fortemente voluta dall'Amministrazione Comunale di Castelvetrano.
I giovani che ne sono l'asse portante, nelle varie classi di età, daranno vita a performance di prova, a laboratori aperti al pubblico che, così, potrà entrare "dentro la scatola" del teatro, per immergersi in un'atmosfera di lavoro e di laboratorio del tutto inusuale. La scaletta prevede, appunto, che a partire dalle 18 e sino alle 21, si avvicendino sul palcoscenico del Selinus i giovani dell'Akkademia che svolgeranno una seduta "aperta" di improvvisazione drammaturgica e Performing Theater, i giovanissimi del Laboratorio Ragazzi che proporranno la loro esperienza, e i più piccoli del laboratorio bambini che metteranno in scena una piccola performance di "Shadows Theater". A condurre le lezioni aperte il Direttore Artistico della Scuola, il prof.
Giacomo Bonagiuso, ma anche i tutor che, dopo aver frequentato per tre anni i vari stage e laboratori, ora mettono la propria esperienza a servizio dei più piccoli.
Giacomo Bonagiuso, ma anche i tutor che, dopo aver frequentato per tre anni i vari stage e laboratori, ora mettono la propria esperienza a servizio dei più piccoli.
"Aprire la scatola dell'Akkademia è ormai una esperienza intensa a cui ci siamo gradatamente abituati - spiega Bonagiuso-è un modo per rendere trasparente gran parte del nostro lavoro quotidiano e silenzioso con i giovani di questa Città e di questo territorio. Con l'approccio conoscitivo i nostri ragazzi che volessero fare una compiuta e formativa esperienza di teatro, potranno immergersi in un mondo che, lungi dall'essere caratterizzato da lustrini, come spesso sembra dalla traduzione televisiva, è piuttosto un regno di disciplina, di intensità, di lavoro, sacrificio e tenacia, laddove la parte emotiva è messa a servizio di una componente fisico-espressiva- continua il direttore-Il teatro, così come lo intendiamo da anni è una fabbrica dove le costruzioni e le performance vengono allestite varcando il semplice concetto di riproduzione ed emulazione della realtà. Non a caso, Baricco ha fortemente proposto questo tipo di teatro come parte integrante delle discipline didattiche. Non importa molto che i nostri giovani facciano o meno gli attori, quel che ci importa in questo territorio a confine tra memorie di mafia e voglia di riscatto è che questa gioventù possa recuperare il senso del sacrificio e del progetto, del lavoro per qualcosa, che non sia la ospitata tv o il semplice apparire. Sembrerà strano, ma il nostro teatro tutto questo cerca meticolosamente di raggiungerlo".
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