Palermo 12 gennaio 2017 - “Apprendiamo con piacere la notizia che finalmente si interviene sul gato della condotta idrica di Scillato, recuperando 600 litri di acqua al secondo che si disperdono in mare, uno spreco orrendo. Tuttavia si tratta di un intervento in emergenza e non ancora dell'intervento definitivo, per il quale da tempo chiediamo di accelerare i lavori”. Lo dichiarano il segretario della Filctem Cgil Palermo Francesco Lannino e Nino Musso, rappresentante Filctem Cgil di Amap.
La Cgil Palermo e la Filctem Palermo chiedono contestualmente alle istituzioni che gestiscono gli invasi di uscire dalla logica dell'emergenza e di imprimere un'accelerazione a tutte quelle opere che possono consentire il ritorno a una normale erogazione idrica. “In particolare, chiediamo di procedere con i lavori di verifica dello stato della diga di Rosamarina che, con la sua capienza di 100 milioni di metri cubi d'acqua, è l'impianto fondamentale per il servizio idrico sia della città di Palermo che della campagna – aggiungono Lannino e Musso - Si sta perdendo troppo tempo. I lavori, che hanno determinato lo svuotamento parziale dell'impianto, vanno a rilento. Il problema vero della carenza idrica di Palerrmo non sono gli invasi svuotati per la siccità ma i guasti non riparati da anni e i lavori di riparazione in corso che procedono con lentezza. Chiediamo alla Regione, che gestisce la diga Rosamarina, un programma certo dei lavori con tempi definiti di inizio e fine”.
Oltre all'emergenza bisogna pensare all'urgenza delle iniziative per garantire il ritorno a una regolare gestione del servizio idrico. Lo chiede la Cgil di Palermo. “Bisogna sostituire agli interventi emergenziali un'azione urgente per far sì che condotte e invasi vengano messi in funzione a regime – dichiara Mario Ridulfo, Cgil Palermo - Bisogna identificare le responsabilità. Sulla gestione dell'acqua si sono intrecciate politiche fallimentari, come è il caso di Aps, di cui ora paghiamo il conto. E' evidente che le soluzioni tampone non bastano. Scillato continua a buttare acqua a mare con tutta la neve e la pioggia di questi giorni e la diga Rosamarina non si è potuta riempire per i lavori in corso. Il problema resta quello di una razionalizzazione nella gestione delle acque. E oltre agli interventi su Palermo città resta il dramma di intere comunità della provincia di Palermo che soffrono per la carenza d'acqua e non fanno notizia”.
Nessun commento:
Posta un commento