Migranti, Miccichè sale sulla nave Diciotti “Situazione gravissima, continua lo sciopero della fame” “Salvini, se ti chiedo scusa, fai scendere le donne?”

“Saranno pure clandestini ma i migranti della nave Diciotti sono tutti giovanissimi, non avendo più di 25 anni. Da stamattina a bordo si è alzata la tensione e se finora l’emergenza sanitaria appare scongiurata, da un momento all’altro la situazione potrebbe precipitare perché le condizioni igieniche sono molto precarie. La doccia è concessa ogni 4-5 giorni, dormono all’aperto giorno e notte o fa freddo o fa caldo. Le donne sono costrette a lavare continuamente gli indumenti intimi, non avendo cambi a disposizione”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, appena sceso dalla nave Diciotti ormeggiata al porto di Catania con a bordo 150 migranti. “La situazione è molto complessa e non è vero che hanno ripreso a mangiare – sottolinea Miccichè - Fino a pochi minuti fa, 140 su 150 migranti per protesta hanno rifiutato il cibo e anche gli integratori alimentari”. Miccichè ringrazia le organizzazioni no profit e i medici volontari che lavorano senza sosta: “Sono veri e propri eroi che dobbiamo ringraziare per l’abnegazione con cui si stanno prodigando a favore del prossimo anche se straniero”. Il presidente dell’Ars lancia un appello al governo “perché trovi una soluzione entro brevissimo tempo. Se i migranti continuano lo sciopero della fame, diventeranno ancora più debilitati, esponendo il corpo a possibili malattie”.  Miccichè conclude con una battuta rivolta al ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Se ti chiedo scusa, anche se ti ho detto str…, fai scendere le undici povere donne?”. Miccichè è salito a bordo accompagnato dai componenti della commissione Sanità dell’Ars: la presidente, Margherita La Rocca Ruvolo e i deputati Tommaso Calderone (Fi), Francesco De Domenico (Pd), Elvira Amata (Fdi), Giuseppe Galluzzo (Diventerà Bellissima) e Nicola D’Agostino (Sicilia Futura). Erano rappresentati tutti i gruppi, tranne il Movimento 5 Stelle. La delegazione dell’Ars ha provveduto ad acquistare per le 11 donne a bordo indumenti intimi e magliette per far fronte alle esigenze più impellenti. 

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