Mafia dei pascoli, tre arresti per la tentata estorsione alle sorelle Napoli

di Ambra Drago
Tre persone sono finite in carcere con l'accusa di tentata estorsione nei confronti delle sorelle Irene, Gioacchina e Marianna Napoli, le imprenditrici agricole di Mezzojuso che da anni denunciano minacce e intimidazioni, balzate anche alla notorietà televisiva grazie alle trasmissioni di Giletti.

Le tre donne e al loro anziana madre, Gina La Barbera sarebbero state oggetto di reiterate violenze e minacce finalizzate a cedere la propria proprietà o la gestione della loro azienda agricola nel territorio di Corleone.

Dopo le prime denunce presentate dalle sorelle Napoli, la Procura della Repubblica di Termini Imerese aveva chiesto l'archiviazione, ritenendo pienamente provata la sussistenza della tentata estorsione, ma non la riconducibilità ai tre arrestati di oggi.

Le indagini però vennero riaperte dopo la denuncia, per calunnia, presentata da Simone La Barbera contro le sorelle Napoli. Ciò consentì di svolgere ulteriori approfondimenti, anche mediante intercettazioni, ottenendo la prova della colpevolezza di Simone La Barbera e dei suoi complici.

I Carabinieri di Termini Imerese hanno quindi arrestato Simone La Barbera, detto 'Il lungo', Antonino Tantillo, detto 'Nenè' e Liborio Tavolacc

Le indagini, avviate nel 2015, come spiegano gli inquirenti "hanno permesso di appurare il taglio sistematico delle recinzioni poste a protezione dell'azienda agricola delle donne, finalizzato a danneggiare il lucchetto del casolare di campagna delle Napoli in almeno tre occasioni, finanche nell'uccisione dei due cani".

Ieri mattina, le tre sorelle Napoli e il loro legale, l'avvocato Giorgio Bisagna, avevano annunciato la querela nei confronti di due persone, tra cui un ex generale dei Carabinieri, per diffamazione aggravata.

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