On. Varchi (FDI): cancellazione base polizia penitenziaria favignana

“La cancellazione da parte di questo governo (“del non cambiamento”) della base navale della Polizia penitenziaria di Favignana è la dimostrazione pratica non soltanto della miopia politica ma anche della incapacità gestionale nell’ottica di un contenimento dei costi”. Lo afferma la deputata nazionale Carolina Varchi, di Fratelli d’Italia, che alcuni mesi fa sulla vicenda aveva presentato una interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Economia, dimostrando che quella scelta era assolutamente “sconsiderata” e non avrebbe portato alla riduzione della spesa. “Questi governanti del falso cambiamento, invece di procedere con criterio, si sono limitati all’applicazione della Legge Madia, che ha ridotto all’osso gli organici della Polizia Penitenziaria e cancellato la Base Navale di Favignana dopo 34 anni – prosegue Carolina Varchi -. Se un Ministro della Giustizia di Mazara del Vallo e un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Trapani non si oppongono alla chiusura dimostrano di non essere in grado di difendere gli interessi del loro territorio”. “Avevamo fatto un esame chiaro ed obiettivo dei costi/benefici – aggiunge la deputata di Fratelli d’Italia - fornendo i dati sui trasferimenti nei primi mesi del 2019 e dimostrando che le spese con la chiusura sarebbero soltanto aumentate con il risultato che qualche giorno fa si è chiusa l’esperienza del servizio Nucleo Traduzioni di Trapani. Lo Stato pagherà circa 400 euro a traduzione a bordo degli aliscafi di linea a fronte dei circa 100 che spendeva usando la pilotina. Sarebbe questo il risparmio del governo del non cambiamento?”, si chiede l’onorevole Varchi. Inoltre, Carolina Varchi ricorda che il servizio navale della Polizia penitenziaria con i propri mezzi ha svolto nell'ultimo triennio un consistente numero di traduzioni: nel 2016, 135 traduzioni per un totale di 289 detenuti tradotti; nel 2017, 151 traduzioni con 287 detenuti tradotti; nel 2018, 150 traduzioni per un totale di 256 detenuti tradotti. “Il personale della Polizia penitenziaria della base navale di Favignana – spiega Carolina Varchi - è un importante presidio anche sotto il profilo della sicurezza per gli abitanti del luogo, rappresenta infatti una presenza autentica dello Stato in un'isola che già soffre le naturali condizioni geografiche di isolamento, aggravate dalla mancanza, in orario notturno, di mezzi che garantiscano la possibilità di trasferimenti. Sono stati gli stessi cittadini di Favignana – conclude – a sottoscrivere in centinaia una petizione per sostenere la richiesta di permanenza della base navale che questo governo miope cancella facendo anche false promesse di rivalutazione del provvedimento”.

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