Quarantanove anni fa la scomparsa di Mauro De Mauro. La figlia :"Difendiamo libertà di stampa e giornalisti"

di Ambra Drago
"Ringrazio tutti per la presenza- sottolinea la professoressa Franca De Mauro- in effetti è un momento in cui c'è un grande attacco nei confronti della libertà di stampa ( a cui mio padre teneva e credeva molto) e dei giornalisti, se qualcosa dobbiamo fare adesso è batterci".
Questo è il messaggio di una figlia che ogni anno, da trentanove anni rivive il dolore per la scomparsa di suo padre, Mauro De Mauro, cronista di razza del giornale L'Ora scomparso misteriosamente la sera del 16 settembre 1970.
De Mauro dopo esser rincasato a bordo della sua Bmw in via delle Magnolie sarebbe stato avvicinato da  tre uomini ( questo è l'ultimo ricordo della figlia nel frattempo rientrata con il fidanzato ) e poi caricato in auto si sarebbero allontanati. L'auto venne ritrovata l'indomani in via Pietro D'Asaro ma di De Mauro nonostante le ricerche nessuna traccia. Il giornale uscì con un appello "Aiutateci".
Uno dei tanti misteri che questa città continua a nascondere. 
Mille le ipotesi che furono portate avanti da un legame con la morte del presidente dell'Eni, Enrico Mattei, caso al quale il giornalista nativo di foggia stava lavorando a un passato spesso ingombrante da militante della X° MAS, comandato da Junio Valerio Borghese di certo è che il corpo di De Mauro non è stato mai trovato.

Erano anni difficili come ha ribadito il sindaco Leoluca Orlando, intervenuto alla commemorazione dinazi la targa apposta il 20 dicembre del 2014, sul luogo della scomparsa voluta dall'Unci di Sicilia e dalla Federazione nazionale della stampa.

"De Mauro come ogni giornalista aveva una missione cercare la verità senza chiedersi se conviene in un tempo del quale la comunità era mafiosa, la persona era oggetto di dominio mafioso. Era un momento in cui cercare la verità era scomodo e poteva portare alla morte, oggi quel tempo è cambiato. Oggi la criminalità c'è seppur ridimensionata, certamente non ha la faccia dello Stato, del Comune o della Chiesa ne la faccia del giornalismo. Sarà importante il prossimo 29 settembre ricordare i giornalisti del L'Ora ( Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato e Mauro De Mauro).

E alla cerimonia ha partecipato il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Giulio Francese insieme al segretario Assostampa di Palermo, Giuseppe Rizzuto e il vice presidente dell'Uni nazionale, Leone Zingales.Tutti concordi nel rinnovare il ricordo di un giornalista coraggioso che ha pagato con la vita il prezzo di un lavoro d'inchiesta e meticoloso. Un percorso verso la legalità che vede giornalisti al fianco delle istituzioni, magistratura e Forze dell'Ordine per garantire la democrazia. La ubertà di stampa come da più parti è stato ribadito è sotto attacco e tanti giornalisti sono sotto minaccia ecco che fare squadra diventa fondamentale.
Presenti al momento del ricordo anche il comandante di Legione, Giovanni cataldo, il comandante provinciale dei carabinieri Arturo Guarino, il generale dell'Esercito Sicilia, Maurizio Angelo Sciortino, il vicario del Questore, Adrea Lo Iacono accanto a lui il comandante della polizia municipale Messina e il comandante regionale Sicilia della Guardia di Finanza, Riccardo Rapanotti .

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