Trentesimo anniversario Strage via D'Amelio. Capo della Polizia: "Mafia c'è ma c'è anche lo Stato. I cittadini devono collaborare e starci vicino"


di Ambra Drago
Nel trentesimo anniversario della Strage di via D'Amelio dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta Agostino Catalano,Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli e Emanuela Loi non poteva mancare una riflessione sulla mancata verità dopo i tanti processi che si sono celebrati. E il capo della Polizia,Lamberto Giannini a Palermo alla Caserma Lungarno ha risposto senza esitazione alle domande dei giornalisti."Certamente 3 necessario ancora lavorare, ci sono diversi uffici interessati e non manca l'impegno ad arrivare alle risposte".Successivamente il Capo del dipartimento di pubblica sicurezza si è soffermato sull'operazione odierna "Grande Mandamento 2" che ha inferto un duro colpo al Mandamento Noce-Cruillas e che ha portato a nove arresti tra cui il presunto capofamiglia di Altarello." La mafia è ancora presente ma c'è anche una Questura che lavora giorno dopo giorno, una Squadra Mobile che contrasta ogni attività. La mafia va combattuta. bisogna lavorare giorno dopo giorno in silenzio senza clamore.Giorni come questo ci devono ricordare il sacrificio di magistrati e colleghi, un sacrificio che è un percorso di una lotta. Questa ha vissuto momenti tragici ma anche esaltanti, la vera sconfitta è ritenere che il problema sia passato".E in particolare la pressione mafiosa soprattutto per il controllo del territorio viene esercitata attraverso le estorsioni. Nell'operazione portata avanti dalla Mobile guidata da Marco Basile e dallo Sco è emerso non solo la pressione sui commercianti ma anche la mancata denuncia da parte di quest'ultimi."Serve la collaborazione invece dei cittadini e degli imprenditori- conclude il Capo della Polizia-ritengo che queste operazioni servono ad aumentare la fiducia nelle istituzioni. Tutto ciò deve servire invece ad incentivare dei comportamenti positivi e di collaborazione che sono sicuramente importanti e necessari". La giornata all'interno della Lungarno è proseguita con la deposizione della corona all'Ufficio Scorte. Il capo della Polizia accompagnato dal questore Laricchia, dal prefetto e capo del Dac, prefetto Francesco Messina, dal prefetto di Palermo Forlani, dal Presidente dell'Ars, Miccichè ha partecipato al minuto di raccoglimento. Presente anche il sindaco di Palermo, Lagalla, il già presidente del Senato Grasso e il procuratore generale della Repubblica di Palermo, Sava. Della famiglia Borsellino presente solo Manfredi, vice questore e alla guida del commissariato di Mondello che ha salutato in segno di rispetto per l'amministrazione di pubblica sicurezza di cui fa parte, il capo della Polizia Giannini rimanendo tra le ultime fila, con fare schivo e riservato che lo contraddistinguono.

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