Aula bunker intitolata ai giudici Falcone e Borsellino. Scoperta la targa alla presenza di Mattarella.

Erano da poco passate le 15,30 quando a bordo dell'auto istituzionale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raggiunto l'aula bunker dell'istituto penitenziario Ucciardone di Palermo. Ad accoglierlo il Presidente della Regione, Renato Schifani e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. E il primo cittadino ha dichiarato:
“Il Maxiprocesso alla mafia ha segnato una linea di demarcazione indelebile nella lotta dello Stato a Cosa nostra. L’Aula bunker del carcere Ucciardone è il luogo simbolo del “Maxi” e intitolarlo a coloro che possono essere considerati i “padri” di quel processo, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un atto doveroso nei confronti dei due uomini dello Stato che hanno svelato al Paese il vero volto dell’organizzazione mafiosa e che, proprio grazie al Maxiprocesso, hanno fatto crollare il mito di una mafia invincibile. Per un momento così importante e denso di significati ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che testimonia la vicinanza dello Stato alla nostra città nel contrasto quotidiano alla criminalità organizzata”.
La presenza del Capo dello Stato nel capoluogo è legata alla giornata conclusiva del ricordo del trentennale della Stragi di Capaci e via D'Amelio. Il Presidente ha scoperto la targa all'ingresso dell'aula bunker che da oggi sarà intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nell'aula dove si celebrò il maxiprocesso presenti anche Lucia e Manfredi Borsellino, figli del giudice ucciso in via D'Amelio, e Maria Falcone, sorella di Giovanni. "Il dolore delle vittime è anche il nostro ed è sempre vivo e spesso non neppure lenito dall'accertamento della verità".Con queste parole il presidente della corte d'appello di Palermo Matteo Frasca ha aperto la cerimonia di intitolazione dell'aula bunker di Palermo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla manifestazione, voluta dall'ANM, presenti oltre il Capo dello Stato, anche i ministri della Giustizia e dell'Interno. "In quest'aula, esempio unico di efficienza nell'edilizia giudiziaria, costruita in sei mesi per lo svolgimento del maxi processo, grazie al lavoro unico di Falcone e Borsellino, alle loro intuizioni e alla loro rivoluzionaria consapevolezza della specificità Cosa nostra si è potuto celebrare un dibattimento che ha segnatola storia della lotta alla mafia", ha aggiunto. Frasca ha ricordato l'isolamento e gli.attacchi subiti specialmente da Falcone e il senso dello Stato dei due giudici che, nonostante le difficoltà, non si sono mai fermati e hanno sempre manifestato il loro rispetto per le istituzioni". "La lotta alla mafia - ha concluso - deve essere sempre al centro dell'agenda politica del governo e del Parlamento, della magistratura e della società civile. E' necessario che ciascuno senza compromessi scelga da che parte stare con i fatti". Inoltre all'interno dell'aula bunker è stata allestita anche la mostra fotografica dell'ANSA "L'eredità di Falcone e Borsellino" che in questi anni è stata ospitata nelle scuole di tutte le regioni italiane. Invece questa sera alle 20.30 il Teatro Massimo presenta, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati, il Requiem per le vittime della mafia composto nel 1993 da Lorenzo Ferrero, Carlo Galante, Paolo Arcà, Matteo D’Amico, Giovanni Sollima, Marco Betta e Marco Tutino su un testo di Vincenzo Consolo. L’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo saranno diretti dal Maestro Alessandro Cadario Conductor, il cast vocale sarà composto da Desirée Rancatore, Raffaella Lupinacci Mezzosoprano, Giulio Pelligra Tenore e Roberto Scandiuzzi. Maestro del Coro Salvatore Punturo.

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