Sicilia: Politica. Giambona "Parole ministro Musumeci su magistrati sono gravissime"

“Le dichiarazioni del ministro Musumeci con cui ha definito i magistrati “killer” sono gravissime e lesive del prestigio di un potere fondamentale dello Stato. Mi associo alla presa di posizione dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha giustamente sottolineato come i magistrati abbiano il compito di assicurare i killer alla giustizia, non certo di essere definiti come tali. Le parole di un rappresentante del governo non possono e non devono scadere in insulti gratuiti o in tentativi di delegittimazione di chi quotidianamente serve i cittadini nel rispetto della Costituzione e della giustizia italiana”. Lo ha detto Mario Giambona, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana.
“Non meno gravi sono state le considerazioni del ministro sulla stampa italiana, definita sprezzantemente “certa stampa” - prosegue -. La libertà di informazione è un pilastro della nostra democrazia e non può essere ridotta a un capro espiatorio. Le parole di Musumeci confermano un atteggiamento che questo governo ha mostrato sin dal suo insediamento: una costante insofferenza verso le voci libere e critiche, che svolgono invece un ruolo indispensabile per garantire trasparenza e pluralismo”. Il deputato dem poi sottolinea che “già da presidente della Regione Siciliana, Musumeci ha lasciato una scia di scelte fallimentari che hanno prodotto danni concreti al territorio e ai siciliani. Ora, nelle vesti di ministro, si conferma protagonista di un atteggiamento pericoloso e irresponsabile - continua -. È un comportamento che non sorprende, se inserito nel più ampio contesto di frizioni che l’attuale governo Meloni ha sistematicamente alimentato in un quadro di costante conflittualità che rischia di indebolire l’equilibrio democratico”. “Il Partito Democratico ribadisce il proprio sostegno alla magistratura e richiama l’intero esecutivo a un senso di responsabilità istituzionale. Chi governa ha il dovere di rafforzare la fiducia dei cittadini nello Stato, non di incrinarla con dichiarazioni divisive e offensive. La credibilità delle istituzioni si difende con il rispetto reciproco, non con lo scontro permanente”.

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