Nessuno dei quattro componenti della giunta siciliana si dimetterà. E' la risposta di Nelli Scilabra, Luca Bianchi, Mariella Lo Bello e Nino Bartolotta alla richiesta della
direzione del Pd che ieri ha votato il ritiro del sostegno al governo Crocetta, chiedendo agli assessori democratici di dimettersi.
direzione del Pd che ieri ha votato il ritiro del sostegno al governo Crocetta, chiedendo agli assessori democratici di dimettersi.
"Mi sento offesa dalle parole del mio segretario del Pd, Giuseppe Lupo, quando dice che questo governo è inadeguato. In questi dieci mesi non abbiamo proprio scherzato. Io non mi dimetto, anzi invito il partito a rivederci, ad aprire il dialogo". L'ha detto l'assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, in conferenza stampa assieme agli altri tre colleghi democratici presenti nella giunta Crocetta, rispondendo così alla richiesta della direzione regionale del partito che ha invitato gli assessori di riferimento a dimettersi dopo la decisione di togliere il sostegno a Crocetta. Per Scilabra, inoltre, "una decisione come quella presa in direzione merita almeno un referendum tra i democratici".
"A Roma il partito non ha ancora preso atto della scelta dei dirigenti siciliani di togliere il sostegno al governo Crocetta. E' stata aperta una riflessione. Ecco perché non faccio passi indietro in questo momento". Lo dice Luca Bianchi, dirigente del Pd, e assessore all'Economia nel governo di Rosario Crocetta, cui i democratici ieri hanno tolto il sostegno invitando gli assessori di riferimento a dimettersi. Bianchi, che assieme agli altri tre assessori Pd ha comunicato in conferenza stampa di non volersi dimettere subito, riferisce di aver avuto contatti telefonici con dirigenti del partito nazionale. "Domani sarò a Roma e magari avrò maggiori indicazioni", aggiunge l'assessore, cooptato dieci mesi fa da Crocetta nella sua giunta su indicazione dell'ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani. "Ho una storia di partito e probabilmente anche un futuro, dunque mi atterrò alle indicazioni del Pd - prosegue Bianchi - Devo verificare se esistano o meno le condizioni perché continui a far parte del governo con l'appoggio del Pd. Se non ci saranno allora torno a Roma, per me non è un problema di poltrone".
Per ora rimane al suo posto, ma Nino Bartolotta, tra gli assessori Pd della giunta Crocetta, è quello più incerto rispetto alla sua permanenza nell'esecutivo. "Sono contrario alla relazione del mio segretario Giuseppe Lupo votata ieri in direzione - dice Bartolotta in conferenza stampa - Non ho ancora deciso se mi dimetterò oppure no, faccio parte della corrente Innovazioni che vuole contribuire a fare rientrare la crisi di governo. Auspico che il Pd torni al tavolo di confronto, una crisi del genere significherebbe il blocco dell'intera attività amministrativa e non ce lo possiamo permettere"'
"Siamo di fronte alla schizofrenia fra ciò che il governo dichiara e ciò che l'amministrazione mette in atto: il governo ha più volte dichiarato il 'no' a nuovi impianti eolici, il presidente Crocetta lo aveva detto anche in campagna elettorale. Ma le parole vengono sconfessate dagli atti prodotti dalla sua amministrazione. Ci riferiamo ad un episodio preciso: venerdì scorso, il 20 settembre, nei locali dell'assessorato all'Energia si è tenuta una conferenza di servizio per esaminare la richiesta di produzione di 30 megawatt nei comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana, ed è stato dato parere positivo per 27 megawatt". La denuncia è del Pd all'Ars, dove si è tenuta una conferenza stampa per illustrare una mozione, che sarà presto discussa in aula, per chiedere al governo di fermare qualunque possibilità di realizzazione di nuovi impianti eolici. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del gruppo Baldo Gucciardi, il segretario Giuseppe Lupo, il promotore della mozione Antonello Cracolici e molti altri parlamentari regionali del PD. Cracolici ha poi evidenziato che "la capacità di produzione di energia eolica in Sicilia è superiore alla tenuta della rete, tanto è vero che in molti casi, girando per l'isola, si vedono impianti fermi o con solo alcune pale in movimento, e altre ferme". "Attorno all'eolico si annidano anche interessi criminali - ha aggiunto Cracolici - proprio in questi giorni abbiamo assistito al sequestro di ingenti patrimoni ad un noto produttore di energia eolica nel Trapanese. Dal prossimo 2 ottobre sono in programma 64 conferenze di sevizio per richieste di autorizzazione di energia eolica, pari a 3285 MW di energia a fronte degli attuali 1746 MW esistenti, quindi le istante che giacciono, per le quali sono in corso le pronunce amministrative, riguardano una capacità di produzione di energia eolica doppia rispetto a quella esistente. A queste si aggiungono le ulteriori 66 istanze per impianti fotovoltaici che saranno esaminate nelle prossime settimane. In Sicilia c'è stato il far west in questo settore, in alcuni casi il paesaggio è stato letteralmente stravolto, non possiamo permettere che tutto questo continui". Sulla vicenda è intervenuto il presidente del gruppo PD Baldo Gucciardi: "Siamo già intervenuti nelle scorse settimane sullo scempio del parco eolico off-shore di Petrosino - ha detto - rispetto al quale c'è stato un muro di silenzio da parte dell'amministrazione regionale". "C'è poi la questione del 'Patto dei sindaci' per l'energia alternativa, con la previsione di produrre 'energia pulita': finora - ha detto Gucciardi - ci sono stati solo annunci, e le amministrazioni comunali sono state abbandonate al loro destino". Alla conferenza stampa hanno partecipato, fra gli altri, i parlamentari Mariella Maggio, Filippo Panarello, Bruno Marziano, Giuseppe Arancio e Mario Alloro.
(GDS)
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