Ancora sangue nei centri della Sicilia. Un nuovo delitto si è consumato nella notte sulle strade di Ragusa.

Ha confessato l'omicida di Salvatore Di Grandi, ucciso a Ragusa a bordo della sua auto in corsa, per una vecchia umiliazione. Uno dei due passeggeri, seduto sul sedile posteriore, per una vecchia offesa, avrebbe sparato con la mano sinistra due o tre colpi di pistola di piccolo calibro, alla nuca del guidatore e, al contempo, avrebbe tirato il freno a mano con la destra, facendo schiantare la "Fiat Punto" a 40 km/h contro il muro in via Rumor, zona periferica di Ragusa. E' la dinamica del delitto il cui autore, reo confesso, e' stato arrestato dalla polizia assieme al complice. Il colpo di pistola e' stato esploso dal ragusano Giovanni Caruso, 38 anni, barista, con la complicita' di Alfredo Scata', 48 anni, pregiudicato. Entrambi, Caruso in particolare, nutrivano vecchi rancori con la vittima, il 66enne incensurato di Ragusa Salvatore Di Grandi, cameriere con un passato di pasticcere, separato e padre di due figli. I tre, vecchi compagni di bevute e bagordi, si erano dati appuntamento in un bar di piazza Liberta' per discutere di un episodio mai dimenticato, nonostante risalisse a ben tre anni fa, quando l'assassino offese per futili motivi, in un bar, Di Grandi, che si tolse una scarpa e la poso' sul bancone vicino al bicchiere di Caruso, sbeffeggiandolo. L'uomo non gradi', covando per anni un rancore mai sopito. Dopo mesi che non si vedevano, Caruso ha dato appuntamento a Di Grandi ieri sera al solito bar, presentandosi assieme a Scata'. Dopo un'abbondante bevuta ci sarebbe stato il giro in macchina con la lite, sfociata nell'omicidio che, stando a quanto confessato dallo stesso assassino alla polizia, era programmato da tempo. I due arrestati dovranno rispondere di omicidio volontario in concorso, con l'aggravante della premeditazione e porto abusivo di armi. In casa di Caruso la polizia ha trovato, infatti, altre due pistole.
(AGI) .
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