Antonio Ferrante sul servizio di LA7 sul museo di Caltanissetta: “Regionalizzazione Legge Franceschini sia solo il primo passo, sinergia con privati virtuosi è un’opportunità da cogliere per crescere”

In merito al servizio di La7 che nel corso della trasmissione Tempo d’Estate ha documentato i disservizi e l’eccesso di personale nel museo di Caltanissetta, è intervenuto il Responsabile Cultura del Pd Siciliano Antonio Ferrante che in una nota afferma: “Il museo di Caltanissetta, come il Museo del Satiro di Mazara del Vallo, Piazza Armerina, il palermitano Abatellis e i tanti altri siti siciliani in simili condizioni sono sempre più spesso oggetto di approfondimenti da parte di giornalisti e critici. L’attuale gestione centralizzata si esprime in tutti i suoi limiti e criticità, mostrandosi di fatto inadeguata a valorizzare i nostri Beni Culturali. In questo senso ci aspettiamo a breve il decreto volto alla regionalizzazione della Legge Franceschini”. 

Il recepimento della legge Franceschini, però, non è sufficiente. La strada verso una valorizzazione degna di una delle principali risorse dell’Isola passa attraverso iniziative di rottura con il passato. “Il Forum Cultura del Partito Democratico verrà istituito la prossima settimana – spiega Ferrante - e si avvarrà dell’inestimabile background professionale di operatori del settore e professionisti al fine di approntare nuove proposte e nuove formule. La tutela e la promozione dei beni culturali passa anche dalla sinergia con i privati virtuosi che rappresentano una risorsa su cui fare affidamento. Bisogna fare i conti con la realtà e smettere con le logiche che per troppo tempo hanno demonizzato l’intervento privato in favore di una gestione carente e in molti casi dannosa”.

Non dovrà però mancare il controllo del Governo regionale: “La supervisione della Regione resterà a garanzia del rispetto del bene stesso e delle norme in materia, ma senza una forte e soprattutto costante sinergia tra pubblico e privato il patrimonio straordinario che proviene dal nostro passato rischia di rimanere un onere che grava sul presente piuttosto che una risorsa per costruire il futuro”.

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