Palermo 13 ottobre 2015 - Domani l’Slc Cgil di Palermo organizza un presidio davanti alla Prefettura, dalle ore 10 alle ore 12, in concomitanza con il voto a Montecitorio sull’emendamento votato in Commissione Ambiente che ha introdotto la “clausola sociale” nei cambi d'appalto dei call center. “L’Slc sostiene con forza le battaglie dei lavoratori dei call center in difesa dell’occupazione. E’ una battaglia di civiltà perché nei cambi di appalto le vittime sacrificate alle decisioni e ai profitti aziendali sono sempre i lavoratori, gli anelli deboli. A noi interessa che i lavoratori non vengano lasciati soli – dichiara in una nota il sindacato lavoratori della comunicazione della Cgil di Palermo - Pur di risparmiare, le aziende sacrificano posti di lavoro e professionalità acquisite, con la conseguenza dell’abbassamento dei livelli occupazionali e della rinuncia al radicamento sul territorio, che sta impoverendo la Sicilia terra dei call center. Se l’emendamento non venisse approvato, con i cambi di appalto gli effetti sarebbero devastanti su tutto il territorio palermitano, dove le cessioni dei rami d’azienda sono in corso da tempo. Cento lavoratori di Omia Network hanno perso il posto tre anni fa, nella indifferenza del nostro governo. E Almaviva a dicembre ha in scadenza alcune gare. Se il governo resta assente non conteremo le vittime”. In difesa della clausola sociale e per dire basta alla precarietà nei call center è stata lanciata nei giorni scorsi una petizione che ha raccolto già più di 11 mila firme.
La norma prevede la prosecuzione dei rapporti di lavoro già esistenti in caso di successione di imprese negli appalti con il medesimo committente e la protezione dei trattamenti economici e normativi contenuti nei contratti collettivi. La norma servirà ad arginare la gara al massimo ribasso servirà ad arginare le gare al massimo ribasso, in cui il prezzo della competizione tra imprese viene fatto pagare solo ai lavoratori.
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