No al tram pagato con le Ztl, risorse da contrasto all'evasione e condoni

OGGETTO: NO AL TRAM PAGATO CON LE ZTL, RISORSE DA CONTRASTO EVASIONE E CONDONI

Non è stato ancora presentato in Consiglio comunale il contratto di servizio da stipulare con Amat, che dovrebbe introdurre la gestione del servizio tranviario in capo alla stessa azienda. Un ritardo ingiustificabile che renderà difficoltoso per il Consiglio un’analisi approfondita di atti così delicati. “Appare poco chiara la previsione che le entrate derivanti dalle tariffe per l’accesso alle Ztl, stimate in 30 milioni annui, debbano essere 'accertate e riscosse' dall’azienda. L’Amat non ha sicuramente questa tipologia di funzioni e poteri che sono invece di stretta competenza del Comune”. Lo dichiarano la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta e la presidente della Terza commissione Luisa La Colla, del gruppo del Pd.

“Riteniamo ugualmente anomala - spiegano Spallitta e La Colla - la circostanza per la quale le entrate e le uscite provenienti dalle Ztl non siano iscritte nel bilancio comunale che, invece, è l’unico documento che dovrebbe registrarne la sussistenza con relativa destinazione. In ogni caso non è pensabile che il funzionamento di un tram - proseguono - possa gravare sull’economia dei cittadini, che pagherebbero due volte (prima con le Ztl e poi con biglietti e abbonamenti) l’utilizzo di questo mezzo pubblico”. Non va dimenticato che negli ultimi tre anni la pressione fiscale è aumentata di 150 milioni e che questa tassa si pone anche in contrasto con la libertà di circolazione dal momento che le Ztl non sono collegate all’accertamento delle zone inquinate della città e non rappresentano, strutturate in questa maniera, uno strumento di contenimento dell’inquinamento atmosferico.

“Con il gruppo del Pd - aggiungono - abbiamo presentato degli emendamenti al Bilancio che sopprimono ogni eventuale entrata connessa con le tariffe per l’accesso alle Ztl e che introducono, per garantire la copertura dei costi di gestione del tram laddove venisse affidato ad Amat, le somme derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e dal condono edilizio: ci sono oltre 60 mila istanze (per un’ammontare di circa 70-80 milioni di euro) ferme da troppi anni. Riteniamo che la gestione del tram – concludono Spallitta e La Colla - non debba gravare sui cittadini e non debba essere pagata con le Ztl, perché esistono altre risorse comunali che possono consentire ugualmente l’avvio del servizio”.


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