Palermo, 26 febbraio 2016 – Il Ministro degli Interni Angelino Alfano, indagato per il reato di abuso d'ufficio insieme al suo vice Filippo Bubbico e ad altri personaggi noti alla politica regionale e nazionale, da Crisafulli a Salerno. Il reato sarebbe stato commesso il 23 dicembre, giorno in cui il Cdm approvò il trasferimento ad Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida.
Così tutti i 14 deputati a Palazzo dei Normanni del Movimento 5 Stelle: “Una vicenda gravissima che non può restare sotto silenzio. Questo Ministro non ci rappresenta più, non rappresenta più nemmeno tutti i cittadini che desiderano legalità in questa lacerata regione. Constatiamo che sono sempre gli stessi personaggi a fare della Sicilia una terra "negoziata", a rendere la nostra isola totalmente inaffidabile. Fintanto che continueranno a far sentire la loro longa manus sulle vicende politiche siciliane, non ci potrà mai essere un reale riscatto per la nostra terra, è tempo che questa classe dirigente vada a casa.
Un avviso di garanzia non vuole dire una condanna, ne siamo consapevoli, ma dal Ministro degli Interni dipendono la Polizia di Stato, il Corpo dei Vigili del Fuoco, i Prefetti e tutto l'apparato che sovraintende alla sicurezza sul nostro territorio; Alfano fa presto a parlare di "casi nati già morti", sia la magistratura a dirlo e per questo ci auguriamo che si vada presto a fondo della vicenda così da restituire dignità e credibilità alle strutture che dipendono dal suo dicastero”.
In conclusione, i parlamentari regionali M5S invitano la magistratura ad approfondire le possibili refluenze date dalle odierne acquisizioni sulla "cura" che ha sempre avuto questo governo per la Kore, sia in riferimento alle erogazioni annue regionali, sia in riferimento alla pesante e reiterata sfida lanciata dalla Dunarea de dios al MIUR per stabilire in Sicilia una propria facoltà di medicina proprio nella Università collegata al fondo Proserpina.
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