LA CONSIGLIERA POTENZA: “L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INTERVENGA NEL RISPETTO DEL DECORO E DELLA SANITA’ PUBBLICA”
E’ obbligo morale nonché civico per chiunque abbia un cane occuparsi della raccolta degli escrementi depositati sul suolo pubblico. Si tratta di un problema che affligge la città di Palermo ormai da tempo e che ha gravi ripercussioni non solo sul decoro urbano ma anche sull’ambiente e sulla salute di tutti, cani compresi. Le feci infatti possono contaminare strade (sulle quali passeggiano altri cani che poi entrano in casa), falde acquifere, giardini, rappresentando un vero problema di sanità pubblica che può comportare numerose patologie.
E’ necessario che l’amministrazione comunale prenda coscienza della gravità del problema e che ponga fine al suo atteggiamento negligente perché qualcosa possa iniziare a cambiare. La cacca di cane costituisce, infatti, un serio problema anche per il decoro pubblico.
Marciapiedi ricoperti di feci e terribilmente maleodoranti non possono essere accettati all’interno di una società civile né tantomeno una noncuranza simile può verificarsi all’interno dei parchi, frequentati da un gran numero di bambini, soggetti maggiormente esposti al rischio di contrarre infezioni.
“E’ necessario che vengano effettuati dei sopralluoghi da parte dei vigili in borghese – ha fatto sapere la consigliera della IV circoscrizione, Serena Potenza – si tratta di un servizio che dovrebbe essere ordinario ma a cui, in realtà, raramente viene destinato il personale. L’amministrazione comunale deve intervenire per preservare quei cittadini che frequentano luoghi pubblici come parchi, ville, strade e aiuole. Chiunque non rispetti la legge andando contro il decoro e il rispetto della propria città e dei cittadini tutti deve dunque essere sanzionato”.
Sono già molte le città che hanno preso provvedimenti seri in merito. A Roma, ad esempio, non rispettare le regole è diventato piuttosto costoso a causa di un inasprimento delle multe per chi non raccoglierà le deiezioni dei propri amici a quattro zampe: la multa infatti è aumentata da 100 a 250 euro. Senza andare lontano, dati rassicuranti giungono anche da Agrigento, dove, fino a pochi giorni fa, tredici persone sono state multate dalla polizia municipale. E’ giunto il momento che la situazione cambi anche a Palermo e che la pubblica amministrazione adempia seriamente ai suoi compiti nel rispetto dei contribuenti che chiedono una città più pulita e salubre.
E’ obbligo morale nonché civico per chiunque abbia un cane occuparsi della raccolta degli escrementi depositati sul suolo pubblico. Si tratta di un problema che affligge la città di Palermo ormai da tempo e che ha gravi ripercussioni non solo sul decoro urbano ma anche sull’ambiente e sulla salute di tutti, cani compresi. Le feci infatti possono contaminare strade (sulle quali passeggiano altri cani che poi entrano in casa), falde acquifere, giardini, rappresentando un vero problema di sanità pubblica che può comportare numerose patologie.
E’ necessario che l’amministrazione comunale prenda coscienza della gravità del problema e che ponga fine al suo atteggiamento negligente perché qualcosa possa iniziare a cambiare. La cacca di cane costituisce, infatti, un serio problema anche per il decoro pubblico.
Marciapiedi ricoperti di feci e terribilmente maleodoranti non possono essere accettati all’interno di una società civile né tantomeno una noncuranza simile può verificarsi all’interno dei parchi, frequentati da un gran numero di bambini, soggetti maggiormente esposti al rischio di contrarre infezioni.
“E’ necessario che vengano effettuati dei sopralluoghi da parte dei vigili in borghese – ha fatto sapere la consigliera della IV circoscrizione, Serena Potenza – si tratta di un servizio che dovrebbe essere ordinario ma a cui, in realtà, raramente viene destinato il personale. L’amministrazione comunale deve intervenire per preservare quei cittadini che frequentano luoghi pubblici come parchi, ville, strade e aiuole. Chiunque non rispetti la legge andando contro il decoro e il rispetto della propria città e dei cittadini tutti deve dunque essere sanzionato”.
Sono già molte le città che hanno preso provvedimenti seri in merito. A Roma, ad esempio, non rispettare le regole è diventato piuttosto costoso a causa di un inasprimento delle multe per chi non raccoglierà le deiezioni dei propri amici a quattro zampe: la multa infatti è aumentata da 100 a 250 euro. Senza andare lontano, dati rassicuranti giungono anche da Agrigento, dove, fino a pochi giorni fa, tredici persone sono state multate dalla polizia municipale. E’ giunto il momento che la situazione cambi anche a Palermo e che la pubblica amministrazione adempia seriamente ai suoi compiti nel rispetto dei contribuenti che chiedono una città più pulita e salubre.
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