Palermo vuole il Centro Congressi per riqualificare la sua offerta turistica All’ Hotel Wagner l’ultimo appuntamento dei seminari ‘Sulle tracce del turismo ritrovato’

Gli operatori turistici ed economici di Palermo, in primis gli albergatori, non hanno dubbi: alla città serve un Centro Congressi, in grado di far accrescere l’attrattiva turistica della città e la sua offerta per un target di fascia alta.
Nel corso di un dibattito particolarmente vivace, il terzo e ultimo Open Forum del primo ciclo di seminari “Sulle tracce del turismo ritrovato, dal congressuale al religioso” ha posto l’attenzione sulle criticità del comparto nel capoluogo siciliano, dalla mancanza di servizi alla poca attenzione al decoro cittadino, ma anche alle nuove opportunità offerte dai bandi sul pescaturismo e dagli accordi transnazionali. 
“Oggi – ha detto Nicola Farruggio, presidente Federalberghi Palermo – la città si sta riposizionando come destinazione turistica ma al contrario di qualche anno fa abbiamo una responsabilità in più: ora infatti i turisti ci sono. Ma non basta fare le aree pedonali, dobbiamo curarle, evitare ad esempio che via Maqueda, la sera, si trasformi in un suk. Servono regole. Inoltre chiediamo che i fondi provenienti dalla tassa di soggiorno non vengano utilizzati solo per gli eventi, come Manifesta, ma anche per fare programmazione. L'amministrazione, al netto delle proprie scelte, deve comprendere un fatto: il turismo non è più una delle componenti principali ma è l'unica chance che la città ha oggi per crescere”. 
Presenti all’incontro, realizzato in collaborazione con l’Assessorato regionale al Turismo, nell’ambito di Travelexpo, la Borsa del Turismo Globale che si svolgerà a Palermo dal 6 all’8 aprile 2018, gli assessori Sergio Marino (Sviluppo Economico e Vivibilità, oltre che vice Sindaco) ed Emilio Arcuri (Rigenerazione Urbanistica e Urbana), intervenuti al posto del sindaco Leoluca Orlando e di Fabio Giambrone, presidente della Gesap, rimasti bloccati a Palazzo delle Aquile per il prorogarsi di un impegno istituzionale. 
“Si può vivere senza Centro Congressi ma sappiamo che al turismo farebbe bene – ha esordito Arcuri – noi, come amministrazione possiamo aprire le porte ai privati e negoziare un punto di equilibrio tra le esigenze delle diverse parti. A loro guardiamo con favore ed auspichiamo proposte concrete e progetti credibili e affidabili, ed a conferma di quanto detto in campagna elettorale ribadiamo che mettiamo a disposizione i Padiglioni 16 e 20 della Fiera del Mediterraneo”. L’assessore ha quindi offerto la disponibilità del Comune a individuare una figura di riferimento per l’interlocuzione con i soggetti turistici, rispondendo a una richiesta degli operatori. 
“Palermo – ha sottolineato Giuseppe Cassarà, presidente di Federturismo Sicindustria – non può più permettersi di non avere un Centro Congressi-Evgenti polivalente . Attualmente c’è solo un hotel che ha una sala da 900 posti a sedere. I privati possono essere disponibili in un clima di ampio coinvolgimento, anche se fosse necessario, con un avviso informativo di evidenza pubblica. Ma, soprattutto, serve aprire un tavolo di confronto permanente con l’amministrazione comunale che si riunisca periodicamente per fare il punto sul congressuale, sui proventi dell’imposta di soggiorno, ma anche sulle criticità del settore”.
Per Elisabetta Calandrino, presidente SKAL International Palermo, “è cambiata l’immagine della città. Oggi è finalmente una meta desiderata e richiesta. Ma abbiamo ancora un limite. Noi non sappiamo di cosa hanno bisogno i nostri turisti. Finora abbiamo fatto del turismo un unico calderone. Ma adesso è ora di voltare pagina. Dobbiamo avere l’umiltà di affidarci agli esperti dei vari settori perché si tratta di una materia che va affrontata scientificamente”.
Al dibattito è intervenuto Marco Strafalaci che ha segnalato l’importanza dei programmi transnazionali come opportunità per creare sviluppo turistico. “Con il progetto COSTA MED EEIG – ha spiegato – partito da Malta abbiamo incontrato il più grosso tour operator indiano. L’obiettivo infatti è puntare su nuove risorse e il mercato turistici indiano è enorme. Nuove risorse significano anche nuovi investimenti ma solo se esiste una destinazione e se c’è già una governance gli imprenditori esteri possono scommettere di investire qui”. 
“Il turismo è un’opportunità - ha ribadito Dario Cartabellotta, dirigente generale Dipartimento Regionale della Pesca Mediterranea – in ogni versante. In questo momento guardiamo al pescaturismo con il nuovo bando regionale e alla valorizzazione del circuito delle tonnare a partire da quella di Favignana”.
“Ritengo, nonostante alcune contraddizioni e qualche tono acceso - ha commentato Toti Piscopo, direttore editoriale di Travelnostop.com - che da entrambe le parti ci sia la volontà comune di affrontare e risolvere il tema dello spazio congressuale e polivalente a Palermo. Da questo Open Forum mi sembra essere emersa una certezza: l’intenzione degli operatori turistici ed economici di far parte di una cordata che, insieme al Comune e ad altri soggetti pubblici, possa rendersi protagonista di questa opera. Il come arrivarci, insieme ai diversi temi trattati e alla vivacità di interventi – ha concluso – dimostra tutte le fragilità del sistema. Un tema, questo, insieme alle altre criticità evidenziate, su cui riflettere ad agosto, sotto l’ombrellone, prima di dar vita a settembre ad un nuovo Open forum con all’ordine del giorno il turismo congressuale e le idee più definite per affrontare la nuova stagione”.

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