Fabrizio Fonte riceve il premio letterario «Magister Vitae»


Fabrizio Fonte, Presidente del «Centro Studi Dino Grammatico», è stato insignito del premio letterario «Magister Vitae», per l’impegno profuso in favore della cultura, della tradizione e della storia siciliana, con particolare riferimento al volume edito dalla Solfanelli «L’operazione Milazzo e la mafia - L’inchiesta Merra la prima operazione antimafia nella Sicilia autonoma».

La manifestazione, giunta alla quinta edizione, si è tenuta presso la splendida cornice dell’El-Bahira Village di San Vito Lo Capo. «Non posso che ringraziare il Presidente del Premio Antonio Ruggirello e l’intera giuria - afferma Fabrizio Fonte - per questo ulteriore apprezzamento, per un testo che continua a raccogliere lusinghieri giudizi in giro per la nostra Isola. L’insolita vicenda, infatti, legata all’Inchiesta Merra, consente al lettore di riavvolgere il filo della memoria fino al 1959 per arrivare al primo «Governo Milazzo» e all’operato dell’Assessore all’Agricoltura e Foreste, Dino Grammatico che promosse una commissione d’inchiesta per indagare su connivenze e connessioni tra il mondo dell’agricoltura e la mafia. Il lavoro, coordinato dal Magistrato Pietro Merra, indirizzò le indagini sull’ERAS, Ente per la Riforma Agraria Siciliana, e produsse in meno di tre mesi le prove della cattiva gestione da parte degli amministratori pubblici, che acquistavano i terreni a prezzi fuori mercato e della collusione con la mafia, che operava facilmente dall’interno dell’Ente grazie al sistema delle assunzioni a chiamata “diretta”. L’Inchiesta Merra - prosegue Fonte - ebbe un effetto dirompente sulla “pax istituzionale”; portò alla sostituzione del Presidente dell’ERAS e alla sospensione del Direttore Generale, innescò inchieste su tutti i Consorzi di Bonifica e portò a varare le norme per il loro riordino e dell’ERASstesso. Tuttavia, dopo un avvio vigoroso, contrassegnato dalla trasmissione degli atti alla Magistratura, il moto rallentò, politicamente e penalmente, per poi insabbiarsi del tutto. Il testo - conclude Fabrizio Fonte - strappa dall’oblio una pagina di storia siciliana che mostra una classe politica cosciente del proprio ruolo e del fatto che le finalità amministrative non erano (come non lo sono ai nostri giorni) conciliabili con quelle mafiose. La scelta di opporsi concretamente al cancro mafioso fa dell’Inchiesta Merra una vera e propria operazione antimafia, che ha la caratteristica “straordinaria” di essere stata condotta dal Parlamento Siciliano e non da forze diverse dalla Politica».

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