Colpo alla nuova Cupola, arrestato il successore di Riina, il boss Mineo insieme a altre 45 persone



Stavano riorganizzando la commissione provinciale di Cosa nostra sotto la guida di Settimo Mineo, capo mandamento della famiglia di Pagliarelli, ma non solo i carabinieri sono riusciti a documentare  estorsioni, intestazione fittizia di beni aggravata, danneggiamento, porto abusivo di armi. Così sono stati arrestati ben 46 persone.
La creazione nuova della struttura provinciale con i suoi assetti di controllo del territorio e giro d'affari è stata azzerata dal lavoro del Comando provinciale dei carabinieri dopo un intenso lavoro svolto insieme alla Dia. Da tempo gli uomini guidati dal comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, Antonio Di Stasio, stavano controllando i movimenti di Cosa nostra, soprattutto dopo la morte del "Capo dei Capi", Totò Riina, era lui che avrebbe dovuto riunire la Commissione Provinciale. E sembra che ormai nel periodo di vacatio il controllo sul territorio era stato affidato a un suo pupillo, Settimo Mineo, ufficialmente gioielliere ma inserito nell'organico di Cosa nostra dal 1984.Mineo da sempre è un volto conosciuto dalle Forze dell'Ordine per via dei suoi precedenti penali, è stato infatti   arrestato e condannato durante il Maxi processo a 7 anni, ridotti in appello a 5 anni e 4 mesi. Il boss di Pagliarelli è stato riarrestato, dalla Squadra Mobile, nel 2006 e ha scontato un’altra condanna, a 11 anni. 


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