Maxi sequestro da 6milioni di euro a due imprenditori: il "re delle scommesse" Bacchi e Francesco Nania

di Ambra Drago
I loro nomi erano erano saliti alla ribalta delle cronache, nell'operazione "Game Over" condotta dagli uomini della Mobile di Palermo, lo scorso 1 febbraio e che portò complessivamente all'arresto di 31 persone, adesso arriva un provvedimento di natura patrimoniale.
I destinatari sono Benedetto Bacchi classe 72', ufficialmente per anni imprenditore nel settore delle scommesse, da sempre vicino a Cosa nostra e Francesco Nania, ritenuto capo della famiglia mafiosa di Partinico.
ll Tribunale, su proposta del Questore di Palermo, ha emesso un decreto di sequestro per un valore complessivo di 6.000.000 euro.


In particolare il provvedimento a carico di Bacchi ha colpito undici beni immobili tra Palermo (tra cui una villa in viale Margherita di Savoia), Partinico e Borgetto, tre veicoli, sei rapporti finanziari, una quota societaria, quattro società con sede a Partinico ( tra queste la SI.CO.SE SRL di fatto controllata dall'imprenditore e sottoposta a amministrazione giudiziaria)e altrettante con sede a Malta operanti nel settore dei giochi e scommesse online.
Nei confronti di Nania è stato disposto il sequestro di una società nel settore dell'esportazione alimentare con sede a Ottaviano, in provincia di Napoli.

Le indagini fin da febbraio dello scorso anno dimostrarono un collegamento tra cosa nostra e l'attività del gioco e delle scommesse online, e proprio Bacchi, imprenditore del settore sarebbe riuscito a monopolizzare in poco tempo il settore e a mettere in piedi, servendosi di una piattaforma chiamata (B2875), una rete di agenzie di scommesse i cui profitti nell'ordine di 1 milione di euro venivano reinvestiti o addirittura fonte di guadagno per la stessa organizzazione. Anello di congiunzione tra il "re delle scommesse" e Cosa nostra, Nania, condannato per associazione mafiosa, con sentenza definita che ha terminato di espiare nel 2013.

Il lavoro svolto dall'Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniale della divisione Anticrimine della Questura di Palermo ha ricostruito come il patrimonio di Bacchi sia il frutto di capitali di illecita provenienza e spesso investiti in immobili intestati a prestanome. E oltre a un pieno coinvolgimento negli affari illeciti di Bacchi, l'altro personaggio chiamato in causo e destinatario della misura, Nania oltre a svolgere il ruolo di gancio tra bacchi e la criminalità organizzata avrebbe realizzato un iogetto imprenditoriale nel settore dell’esportazione di prodotti alimentari verso gli
Stati Uniti d’America, servendosi di un commercialista campano ( arrestato nell’ambito dell’operazione Game Over) che fungeva da prestanome e formale intestatario della Trading Enterprise Srl, finita sotto sequestro.




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