“Questa è la cronaca semitragica di un’intera mattinata persa dietro i meandri della burocrazia del Comune, perfetto archetipo dell’amministrazione guidata da Orlando”. Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliere comunale di Palermo dell’Udc, che prosegue: “Stamattina, insieme con i colleghi della Settima Commissione Consiliare, avevamo in programma una visita ispettiva presso il cosiddetto “Pallone” di viale del Fante, la struttura tensostatica accanto lo stadio “Renzo Barbera”, costruita in occasione dei Mondiali del 1990, quando allora ospitò i giornalisti al seguito delle Nazionali e che, nel corso di questi 28 anni, è stato utilizzata in svariati modi.
Ebbene, dopo aver concordato giorno ed orario con i funzionari del settore Risorse Patrimoniali, all’appuntamento si è presentato un dipendente comunale che però non aveva le chiavi. E da qui inizia la via crucis. Chi ha le chiavi? Mistero. Inizia un vorticoso giro di telefonate tra vari uffici, tra cui quelli dello Sport, dell’Inventario, della Cultura, financo dello Sviluppo Strategico (chissà poi che cosa voglia dire…). Insomma, dopo oltre un’ora di chiamate, delle chiavi neanche l’ombra. Dopo aver minacciato di chiamare i carabinieri, finalmente, si è presentato un signore, che ha detto di NON essere un dipendente del Comune, ma collaboratore dell’associazione che organizza la Maratona di Palermo. Davanti al nostro stupore, ci ha detto che aveva le chiavi perché il presidente dell’associazione aveva chiesto al sindaco alcuni locali per la sua società sportiva, assolutamente privata. Il sindaco, o chi per lui, ha pensato bene di affidargli l’intero “Pallone”. Perché? Altro mistero.
Una volta entrati, abbiamo visto il pietoso stato d’abbandono dei locali che hanno ospitato inviati da tutto il mondo, trasformati in un magazzino dove sono depositati attrezzi e materiali vari, e dove c’è un piccolo ufficio della stessa associazione. Insomma, una struttura che potrebbe essere un fiore all’occhiello della città ridotta ad un misero magazzino. Naturalmente, chiederemo conto e ragione al sindaco di questo enorme spreco”.
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