Colpo al minimarket, arrestati i due lavoratori per omicidio. Decisiva l'autopsia sul corpo del rapinatore

di Ambra Drago
La posizione dei due cittadini bengalesi, Matin Abdul e Humayun Kabir, arrestati dalla polizia con l’accusa di omicidio del rapinatore che questa notte avrebbe fatto irruzione per ottenere l'incasso nell'attività di  di via del Ponticello, dove loro erano impiegati, potrebbe avere nelle prossime ore una svolta e un alleggerimento di posizione. Nel pomeriggio infatti l’autopsia disposta dalla procura - l’inchiesta è condotta dall’aggiunto Ennio Petrigni - avrebbe accertato che il trentasettenne, aveva ingerito delle anfetamine. La morte, per collasso cardiocircolatorio, sarebbe seguita a una reazione vagale aggravata dall’uso di droga.
Il medico legale, che ha  concluso l’autopsia, domani formalizzerà le sue conclusioni ai pm. Sul corpo dell’uomo, Matteo Tresa, un pregiudicato italiano e non un magrebino come inizialmente riferito, immobilizzato dai due, sono state trovate solo lievi ecchimosi e non segni di percosse.
”Secondo una prima ricostruzione i due bengalesi avrebbero avvertito il titolare del negozio, che ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati entrambi erano accanto al cadavere. “Avendo visto l'uomo brandire una bottiglia lo avrebbero immobilizzato - raccontano dalla Questura- stringendogli il torace. La vittima avrebbe fatto resistenza scalciando e poi non avrebbe più dato segni di vita. Qualora l'autopsia stabilisse che l'uomo è morto per assunzione di anfetamine e non in seguito alla colluttazione, cadrebbe l'ipotesi dell'omicidio. Intanto i due bengalesi si trovano ai domiciliari.

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