L’ombra di Palermo sulla morte di Frank Boy Calì, ultimo boss della famiglia Gambino

Frank Calì, 53 anni, italoamericano , attuale reggente della famiglia mafiosa dei Gambino, è stato ucciso ieri sera alle 21 (ore tre di oggi in Italia) davanti alla sua residenza nel lussuoso quartiere di Todt Hill negli Staten Island (New York). L’uomo è morto in ospedale a causa delle ferite riportate da numerosi colpi di arma da fuoco. Sembra anche che il killer lo abbia investito prima di fuggire.
Frank Boy, così come veniva chiamato dagli amici, aldiquà e aldilà dell’ Oceano, era nato a New York da una coppia di palermitani emigrati. Il padre, Cesare, aveva una piccola Bottega a Ballarò e a New York aprì un negozio di musica a Brooklyn, nella italianissima diciottesima strada (Colombo Avenue) famosa per le insegne di bar e salumerie e per i circoli dei lavoratori, perlopiù intestati ai piccoli centri siciliani da cui la gran parte della popolazione proveniva. 


ll negozio del padre di Frank si chiamava Arcobaleno italiano, e fu sfiorato da qualche indagine durante la famosa operazione Pizza Connection.

Sul finire del secolo scorso in quell’area di Brooklyn si cominciava a parlare più russo che siciliano e molti anziani preferirono tornare per morire in Sicilia mentre i giovani si andavano americanizzando e spostandosi in altri quartieri di New York.

Così avvenne anche per i Calì. Il padre torna a Palermo, la madre muore, Frank continua la sua escalation di boss all’interno della famiglia Gambino.

Come nelle tradizioni della saga del Padrino, il suo matrimonio è un ulteriore passo verso il vertice del clan. Sposa infatti Rosaria Inzerillo, sorella di Pietro, che era stato trovato nel gennaio 1981 nel bagagliaio di un'auto davanti all'hotel Hilton di Mont Laurel (New Jersey) con una banconota da 5 dollari in bocca e due fra i genitali.

Da quel momento rafforza la sua posizione negli States e intensifica i suoi contatti con le nuove leve della mafia palermitana che occupa gli spazi lasciati dalla vecchia Cupola di Cosa Nostra.

Erano stati rilevati e fotografati infatti, anche di di recente, incontri i con Nicola Mandalà e Nicola Notaro della Famiglia di Villabate, Giovanni Nicchi della Famiglia di Pagliarelli, Vincenzo Brusca della Famiglia di Torretta. Prima del suo arresto per estorsione e associazione a delinquere, avvenuto nel 2008 (operazione Old Bridge) , per cui scontò dieci mesi, veniva considerato come un uomo misterioso in quanto c'erano pochissime sue foto e solo qualche pentito ne parlava vagamente.

La tragica fine ne evidenzia invece lo spessore criminale.

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