di Ambra Drago
Maxi confisca da 600.000,00 euro a Alessandro Bono, 40 enne palermitano il cui patrimonio era stato precedentemente sequestrato su proposta del Questore di Palermo, Renato Cortese . In particolare l’ufficio Misure di Prevenzione della Questura ha accertato un disvalore economico tra quanto dichiarato da Bono e dalla sua famiglia e il reale possesso dei beni.
Il provvedimento cautelare ha colpito due agenzie di onoranze funebri e un’ altra di commercio di fiori e piante, insieme a una villa di Carini, un appezzamento di terreno, rapporti finanziari, un fabbricato in costruzione e un’auto già sottoposta a sequestro.
Inoltre il Tribunale di Palermo ha applicato le misure della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni.Diversi i precedenti penali di Bono, nel 2011 è stato condannato in materia di sostanze di stupefacenti e il 7 settembre 2017 dopo le inchieste portate avanti dal Gico della Finanza e dalla Squadra Mobile di Palermo è stato destinatario della misura di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di stupefacenti.Gli investigatori hanno più volte individuato in Bono colui che intratteneva rapporti con narcotrafficanti colombiani e della criminalità organizzata calabrese. In particolare Bono importava ingenti quantitativi di droga dal Sud America. Parallellamente anche la polizia ecuadoregna e spagnola ha sequestrato ben 33 chili di droga anche questi collegati a Bono.La sostanza stupefacente viaggiava per lo più su autobus di linea e traghetti.
Un quadro indiziario che va ad avvalorare la misura a cui è sottoposto Bono, ovvero il carcere a seguito il giudizio abbreviato che ha previsto in sentenza una pena di 20 anni.
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