A Palermo la prima strada dedicata a un quotidiano è la via Giornale L'Ora

di Ambra Drago
Per la prima volta la strada di una città è stata intitolata a un giornale. La cerimonia è avvenuta a piazzetta Napoli che da oggi porterà il nome di via Giornale L'Ora. Una targa è stata posta sul frontale del palazzo che ospitava la redazione  del quotidiano, in via Stabile a Palermo.
Il ricordo di una testata che ha fatto la storia del giornalismo palermitano, fondata dai Florio e che negli anni tra i direttori più longevi ha avuto un calabrese, Vittorio Nisticò, innamorato del giornalismo, che ora avrebbe cento anni.
Sotto la guida di Nisticò si sono formati quelli che una volta iniziavano come "biondini" ma che nel tempo dietro grandi "maestri" sarebbero diventati dei veri giornalisti.
Un giornale, il "L'Ora", che usciva nelle edicole il pomeriggio e che nei suoi titoli e nelle sue inchieste aveva trovato il suo punto di forza pagato con una bomba in via Stabile, era il 1958, e con la vita di alcuni cronisti di razza, fra tutti Mauro De Mauro. Ma prima ancora  morì Cosimo Cristina, era il 1960 e poi Giovanni Spampinato nel 1972. E che tra alti e bassi , cambi di proprietà e cooperative chiuse definitivamente alla vigilia della Strage di Capaci, lasciando un vuoto in quello che viene chiamato pluralismo dell'informazione.


Il L'Ora era la storia di una città, di una scuola di giornalismo di fatti di sangue pagati con la vita di alcuni giornalisti, di una voce al di fuori del coro che Marcello Sorgi, editorialista della La Stampa che lavorò al L'Ora ha voluto ricordare con questa celebrazione. Ad accompagnarlo il sindaco di Palermo,Leoluca Orlando.
 "Una grande emozione ritrovarvi qui- ho sottolineato Orlando- potrei far riferimento ai numeri e al tempo e invece voglio dire che siamo in questo luogo non per ricordare ma per fare memoria. Il ricordo è freddo mentre la memoria ci invita a riflettere e a porre delle domande. Voglio ribadire come sia necessaria la libertà di stampa e il "L'Ora" l' ha portata avanti  finché ha potuto, in un momento in cui la mafia era vicina al governo della città e alla Chiesa. "L'Ora" ha compiuto una missione ora tocca a me completarla nel nome della cultura e del cambiamento. Quel cambiamento che in questi giorni abbiamo visto in un quartiere come lo Zen, dove l'inchino è avvenuto non sotto il balcone di un boss bensì davanti la caserma dei carabinieri. E voglio  ancora complimentarmi, l'ho fatto con il Questore, per l'operazione avvenuta a Borgo Vecchio dove nel mese di luglio abbiamo ridato vita a un campetto di calcio per i bambini del quartiere. Tutto questo è il cambiamento di una città che da oggi avrà una via dedicata a un grande giornale e posso garantirvi che non è stato un percorso semplice".

Tanti i giornalisti presenti, anche coloro che in qualche modo hanno incrociato la loro carriera con il giornale che ha ospitato tra le sue colonne anche illustri poeti e scrittori, un vero salotto culturale, letterario e di informazione.

"Ancora oggi in questo luogo c'è un'energia straordinaria- racconta Francesco Vitale- giornalista del L'Ora e attuale Caporedattore della Cronaca del Tg2- il L'Ora ha formato tre generazioni di giornalisti. Devo dire che all'epoca mi contagiò il virus del giornalismo e non sono più guarito".
Le celebrazioni proseguiranno in serata  al Teatro Santa Cecilia dove in collaborazione con il Brass Group e con la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana si svolgerà un reading di brani editoriali e di testi di Nisticò e le letture di Mauro De Mauro e Salvo Licata, interpretate da Costanza  Licata. Inoltre sarà anticipata la copertina e la pagine del libro "L'Ora-Edizione straordinaria"

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