Processo sulle firme false del M5S a Palermo: dodici condanne e due assoluzioni

Firme false del Movimento Cinque Stelle. La vicenda risale al 3 aprile 2012 quando si tennero le elezioni amministrative. Per evitare il rischio di non riuscire a presentare le liste in tempo, a causa di un errore su un luogo di nascita di un sottoscritto, i grillini decisero di ricopiare tutte le firme. E poi un susseguirsi di interrogatori e gli ex deputati regionali Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca decisero di collaborare.Oggi dopo quattro ore di camera di consiglio è arrivata la sentenza di primo grado, il processo si sarebbe prescritto a febbraio.
Il giudice monocratico di Palermo Salvatore Flaccovio ha condannato a pene comprese tra un anno e un anno e 10 mesi 12 tra attivisti e ex deputati regionali e nazionali dei 5 Stelle e un cancelliere del tribunale per la vicenda delle firme false presentate nel 2012 a sostegno della lista del Movimento per le elezioni comunali. Erano accusati a vario titolo di falso e violazione della legge regionale del '60 sulle consultazioni elettorali. Due gli assolti.


La pena più alta, un anno e dieci mesi, è stata inflitta a Samanta Busalacchi, Giulia Di Vita, Riccardo Nuti, Toni Ferrara Claudia Mannino. Un anno la condanna per gli ex deputati regionali Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca che ha collaborato con gli inquirenti; Alice Pantaleone, Salvatore Ippolito e Stefano Paradiso. A un anno e sei mesi sono stati condannati l'avvocato Francesco Menallo e il cancelliere Giovanni Scarpello. Invece sono stati assolti Riccardo Ricciardi, Pietro Salvino.

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