Peculato e autoriciclaggio, arrestata dipendente di Riscossione Sicilia ."Intascava i soldi dei contribuenti"

di Ambra Drago
Arresti domiciliari per Renata Sciortino, dipendente di Riscossione Sicilia S.p.A..
La misura cautelare sottolineano dal comando provinciale della Guardia di Finanza è stata disposta quale aggravamento della precedente misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici per un anno, eseguita lo scorso mese di febbraio insieme ad un sequestro preventivo di oltre 163.000 euro, quali profitto di peculato e autoriciclaggio.
Le indagini, hanno scoperto che l’indagata - addetta alla gestione delle istanze di rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali presso l’ente di riscossione - tra il 2017 e il 2019 si era fatta consegnare da vari contribuenti ingenti somme di denaro, con la promessa di potere accedere a procedure particolarmente agevolate per la trattazione delle pratiche. Ottenuti i pagamenti, per lo più in contanti, o attraverso ricariche di postepay, l’indagata si è appropriata delle somme senza effettuare alcun versamento per la gestione delle posizioni debitorie dei contribuenti raggirati.
Parte delle somme sono state utilizzate per la ricarica di conti di gioco e scommesse online, per cui è scattata anche la denuncia di autoriciclaggio.
Nel corso delle indagini sarebbero state individuate sette persone raggirate dalla funzionaria infedele e il profitto dei reati ipotizzati è salito a oltre 200.000 euro. 
Inoltre i finanzieri hanno scoperto che dopo la notifica del provvedimento di sequestro disposto dal pm lo scorso mese di febbraio e la sospensione dal servizio, l’indagata avrebbe continuato la sua attività, fissando appuntamenti con persone che si erano in passato rivolte a lei per avviare pratiche per rottamazione di cartelle esattoriali.

Questi ulteriori elementi investigativi sottolineano dal comando provinciale delle Finanza di Palermo hanno indotto il gip ad un aggravamento della misura, poiché l’indagata “ha mostrato insofferenza e noncuranza al rispetto della legge perseverando nella condotta illecita nonostante il trasferimento ad altri uffici, la sospensione dal servizio e della conoscenza del procedimento penale a suo carico, circostanze che fondano una prognosi negativa sul futuro comportamento dell’indagata e sulla sua capacità, in futuro, di autocontrollo”.
Le indagini continuano per risalire al coinvolgimento di altri contribuenti.

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