Fino al 20 settembre si potrà contribuire online o alle casse dei Coop.Fi per salvare l’opera di Mimmo Paladino collocata nel punto più a sud d’Europa La raccolta fondi è una iniziativa di Unicoop Firenze. Due mesi per raccogliere i fondi necessari al restauro della Porta d’Europa, l’opera dell’artista della Transavanguardia Mimmo Paladino inaugurata a Lampedusa nel 2008 e oggi segnata dal vento e dalle intemperie del mare su cui si affaccia. Parte oggi il crowdfunding di Unicoop Firenze per prendersi cura dell’opera simbolo che campeggia sull’estremità più a sud del nostro continente. “Porta di Lampedusa – Porta d’Europa” di Mimmo Paladino è l'opera dedicata alla memoria dei migranti che hanno perso la vita in mare, che fu promossa da Associazione Amani e Arnoldo Mosca Mondadori. Il monumento di quasi cinque metri di altezza e di tre metri di larghezza, realizzato in ceramica refrattaria e ferro zincato, si ispira alla drammatica vicenda delle migliaia di migranti che, affrontando incredibili avversità, tentano -troppo spesso invano- di raggiungere l’Europa alla disperata ricerca di un destino migliore. La porta è un simbolo universale, che incarna il messaggio di una città e di una comunità, quella di Lampedusa, che accoglie e non resiste. Ma la porta segna anche il punto di accesso all’Europa, come tratto culturale che ci caratterizza e civiltà basata sui valori fondanti di solidarietà, accoglienza, uguaglianza e rispetto dei diritti di tutti gli uomini. Dopo 12 anni – l'opera fu inaugurata il 28 giugno 2008 - la Porta d’Europa porta i segni del tempo, previsti dall’artista Mimmo Paladino, che l’ha pensata come “un’opera a quattro mani, su cui ho lavorato io, ma che continua a vivere e ad essere plasmata dagli elementi naturali, come il mare e il vento, un lavoro corale”, ma si prospetta comunque necessario un intervento di restauro. Per questo, su invito di Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e europarlamentare, Unicoop Firenze lancia oggi un crowdfunding, che terminerà il prossimo 20 settembre. Obiettivo: raccogliere fondi per restaurare la Porta d’Europa, anche in vista del 3 ottobre, anniversario del tragico naufragio che sette anni fa costò la vita a 368 migranti nel mare davanti all’isola siciliana. Tutti possono contribuire, sia online con donazioni sul sito Eppela, sia fisicamente, recandosi a fare la spesa nei Coop.Fi e donando alla cassa almeno 100 punti o un euro della carta socio. La cooperativa raddoppierà, euro su euro, tutto quello che verrà donato da soci e clienti alle casse dei punti vendita Unicoop Firenze. Il costo indicativo del restauro è di 30.000 euro circa. Sostiene la raccolta fondi anche la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. “La Porta di Lampedusa segna l’inizio dell’Europa. È la prima immagine che vede chi arriva nel nostro continente e sulla nostra piccola isola che ha accolto negli anni più di 350mila persone - dice Pietro Bartolo - Si tratta di migranti e persone per cui l’Europa dovrebbe rappresentare la salvezza e la possibilità di vivere una vita dignitosa. Restaurare oggi la Porta d’Europa significa battersi contro un’Europa fatta di indifferenza e rimettere al centro i valori di solidarietà e accoglienza per cui è nata”. “I lampedusani si portano dietro, tutti, la forza di essere stati pescatori. Per il codice internazionale della navigazione, chi ha bisogno deve essere aiutato. In mare non si chiedono i documenti prima di decidere se e chi deve essere salvato” fa eco il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. “Il crowdfunding è una modalità di raccolta fondi che coinvolge le persone, che non solo contribuiscono economicamente, ma sostengono un’idea. Così vogliamo restaurare la Porta d’Europa per rafforzare l’identità di un luogo unico, per la sua collocazione come primo attracco per chi arriva dal mare, come simbolo dei nostri valori ed ideali, del valore universale della vita degli uomini” spiega Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze. “Il restauro della Porta d’Europa a Lampedusa è una bellissima notizia. Il senso di questa opera, a dodici anni dalla sua inaugurazione, resta di carattere puramente spirituale. Un monumento italiano che invita tutti gli europei alla meditazione e a non ignorare la drammatica realtà. L’impegno delle persone che desiderano tutto questo ci rende felici e partecipi” afferma Gian Marco Elia, presidente di Associazione Amani.
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