Crowfunding per progetto di tutela e valorizzazione dell'area marina compresa tra lo Zingaro e Scopello

L’obiettivo è ambizioso ma non impossibile. 90mila euro per un anno di attività di comunicazione e di tutela dell’area de Lo Zingaro e del suo mare. È quanto si può trovare su “GoFundMe”, la più nota piattaforma di crowdfunding americana a cui Isvam, una associazione di ricerca e divulgazione scientifica con sede a Palermo, ha affidato la raccolta di fondi fra privati per finanziare un progetto ambizioso che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo politico e tutti coloro che in estate frequentano la costa compresa tra la riserva dello Zingaro e la tonnara di Scopello. Scopo ultimo del progetto sostenere la richiesta di istituzione di un’area marina protetta con caratteristiche innovative in termini di fruizione e salvaguardia.
Attualmente Lo Zingaro è una riserva terrestre e non esistono particolari vincoli per quanto riguarda la fruizione della parte marina. Il progetto elaborato da Isvam prevede oltre un anno di attività e di animazione territoriale per sensibilizzare l’opinione pubblica, raccogliere firme, ma anche coinvolgere i pescatori locali allo scopo di renderli i veri custodi dell’area e di incentivarli, tramite un sistema di premialità, a vigilare su questo specchio di mare e a raccogliere e portare a terra la plastica che giornalmente rimane impigliata nelle loro reti.
Il progetto può contare su una rete internazionale di supporto grazie ai legami instaurati con le tante associazioni di immigrati siciliani presenti all’estero, ma anche su di un programma  internazionale di volontariato che prevede, per la stagione estiva 2021, quattro mesi di attività svolte da volontari provenienti da tutto il mondo che da giugno a settembre si alterneranno a Castellammare del Golfo e opereranno sul territorio come “sea sentinels”.
L’associazione Isvam, grazie ai fondi raccolti sulla piattaforma on-line, si occuperà di tutelare, sensibilizzare e raccogliere le firme per richiedere l’istituzione dell’area marina protetta che includerà anche la zona di Scopello. «Il nostro progetto riguarda il tratto di mare antistante la riserva terrestre dello Zingaro e la zona di Scopello - spiega Massimo Mirabella, presidente dell’associazione Isvam - ma a differenza delle attuali aree marine protette che svolgono un ruolo di tutela ma spesso impongono divieti per alcune attività, quella a cui pensiamo noi è un luogo dove vengono messe a sistema le bellezze paesaggistiche e naturalistiche con la ricca e straordinaria storia della pesca del tonno. Il progetto mira così a consentire in modalità sostenibile una serie di attività come la piccola pesca tradizionale, la presenza di barche con il loro accesso e il loro stazionamento, la presenza di bagnanti e quanto possa consentire a quest’area di essere viva e vitale». 
Le “tradizionali” aree marine protette prevedono infatti zone di tutela integrale a vantaggio di specificità naturalistiche proprie dell’area. Questo tratto di costa non presenta particolarità tali da diventare un’area di tutela off-limits. «La nostra proposta che si aggiunge ad altre già presentate per la richiesta dell’istituzione dell’Area marina protetta - aggiunge Mirabella - prevede una serie di iniziative che servono ad innovare e superare il vecchio modello di area da tutelare così come è stato inteso finora, fatto spesso di vincoli quasi sempre mal digeriti dalle popolazioni locali».
Nel progetto di area marina protetta “innovativa”, sono previste numerose iniziative che che vanno dal recupero delle tecniche tradizionali della piccola pesca non invasive a tutto vantaggio dei pescatori della zona, alla nascita di un marchio di qualità e sostenibilità ambientale per i prodotti della pesca provenienti da quest’area, alla possibilità di diving finalizzato all’educazione ambientale in ambiente marino, al monitoraggio continuo dell’area grazie ai pescatori che ne saranno i veri custodi e che provvederanno alla raccolta della plastica che vi transita. 
Nel progetto di area marina protetta elaborato da Isvam c’è spazio per l’istituzione di una area riservata alla pratica del naturismo (così come avviene in molte parti del mondo) e per la regolamentazione dell’ormeggio in rada: le imbarcazioni potranno sostarvi anche durante la notte grazie all’installazione di "boe intelligenti" che permetteranno di conoscere in anticipo dove sostare e di pagare la sosta via app. Grazie a queste boe la sosta dei natanti sarà possibile senza dar fondo all’ancora, assicurando così  la tutela dei fondali e della poseidonia. 
«La realizzazione del progetto pilota - conclude Mirabella - è propedeutico alla individuazione di un moderno criterio di gestione delle aree marine protette dove allo stesso tempo siano tutelati natura e lavoro. Insomma un modello di gestione in cui la risorsa ambientale e naturalistica possono diventare volano per l’economia della zona e dove tutti gli attori e i fruitori si sentono partecipi e non invece esclusi da vincoli e limiti. Lo Zingaro permette questa sperimentazione che potrà aprire la strada ad una riforma del concetto stesso di area da tutelare».
Chi volesse sostenere il progetto può fare una donazione libera di qualsiasi importo su https://gf.me/u/yc5fna.

Bio: Massimo Mirabellagiornalista, direttore responsabile della testata di agricoltura e ambiente Agrisicilia è anche presidente dell’Associazione di divulgazione scientifica Isvam e vanta un master universitario in architettura del paesaggio e risanamento ambientale. Dal 2006 al 2008 è stato addetto stampa del ministro dell’Ambiente e ha seguito da vicino i rapporti tra ministero e aree marine protette. Ha coordinato il tavolo tecnico tra ministero e Ucina (industriali del settore della nautica) finalizzato alla ridefinizione delle regole di accesso dei natati nelle aree marine protette, cambiando i vecchi criteri che riguardavano solamente la dimensione delle imbarcazioni.

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