Scuola statale e scuola paritaria, si riparte tra memoria e profezia Al Gonzaga di Palermo esperti a confronto, piantato un ulivo simbolo di ecologia integrale Incontro organizzato dalla Fidae in occasione dei 100 anni di Fondazione dell’Istituto dei Gesuiti. Futuro e crescita di un mondo che guarda all’ecologia integrale e al prendersi cura delle nuove generazioni. È il messaggio partito dall’Istituto Gonzaga di Palermo con la piantumazione di un ulivo nel giardino, «umile che ha nel suo tronco i segni della sofferenza del mondo, simbolo di quella ecologia che rappresenta una relazione col mondo più giusta» sintetizza padre Vitangelo Denora, direttore generale dell’Istituto Gonzaga-Isp e presidente Fidae Sicilia, al termine della giornata organizzata dalla Fidae (Federazione istituti di attività educative) sul tema «Memoria e profezia. La scuola cattolica radicata nel passato, protesa verso il futuro», con esperti nazionali e regionali. L’ulivo piantato assieme al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è il primo di 100 alberi che saranno regalati alla città, tanti quanti sono gli anni di esistenza della scuola dei Gesuiti in città. Il confronto sul futuro della scuola, consapevoli delle sfide da affrontare, facendo tesoro dell’esperienza maturata e della rete di collaborazione realizzata tra enti pubblici e privati, tra Stato e Chiesa, è stato organizzato proprio in occasione dei 100 anni di fondazione del Gonzaga. Un appuntamento importante per il mondo della scuola, prima della “ripartenza” dopo l’emergenza Covid-19. «Si può raggiungere il bene comune solo se si supera il particolare, se si lavora insieme – afferma la presidente Fidae, Virginia Kaladich – Da Palermo rilanciamo un messaggio: vogliamo fare scuola, tornare in classe, superare la distanza che questo periodo difficile ha creato, ricordando che il sistema pubblico di istruzione è formato da scuole statali e paritarie, solo così si realizza la vera libertà educativa». La Fidae ha presentato due volumi realizzati nei mesi successivi al lockdown, sono “Le buone pratiche” messe in campo dalle scuole cattoliche e le linee guida per la scuola 2020-2021 «passate al vaglio dell’Uni, applicabili in tutte le realtà del sistema istruzione e i centri di formazione professionale» ha annunciato la presidente. Durante la mattinata sono state poste sul tappeto le difficoltà che il mondo della scuola deve affrontare, in termini di sicurezza, di organizzazione, di spazi, di personale. Numerosi gli interventi, fra cui quelli di Elena Ugolini, preside del liceo Malpighi di Bologna e Membro del Consiglio superiore della Pubblica istruzione; Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio nazionale Educazione, Scuola e Università della Cei; Dario Cangialosi, presidente Fism Sicilia; Maurizio Nobile, presidente Agesc Sicilia; Emanuele Montemarano, presidente dell’organismo di vigilanza Accredia ed Uni; e un messaggio di Giovanna Boda, capo dipartimento del Miur. «La resistenza è la sfida per il nostro tempo e dipende dalla forza delle motivazioni interiori che ci animano» osserva padre Gianni Notari, presidente dell’Istituto Gonzaga. «La scuola non sarà più la stessa, abbiamo imparato che occorre mantenere il continuum educativo in assenza della fisicità dell’ambiente scolastico. È importante educare i nostri giovani alla connettività e all’interconnessine» aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, che ha confermato l’impegno della Regione di favorire una proposta plurale dell’educazione, con investimenti consistenti. «La scuola cattolica è chiamata a essere luogo credibile, dove i cristiani sappiano costruire relazioni di vicinanza e sostegno alle umane generazioni, rispondendo alla domanda di significato e di rapporti umani» sottolinea monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e delegato Cesi per Educazione Cattolica, Scuola e Università. Dal presidente della task-force regionale per la programmazione del ritorno in aula, Adelfio Elio Cardinale, e dal direttore dell’ambito di Palermo dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Anello, sono emersi i problemi e le preoccupazioni per il ritorno in classe il prossimo 14 settembre, ma anche la fiducia che ciò si possa realizzare per tutti, puntando alla crescita integrale della persona. «È fondamentale il protocollo tra Usr, Regione, Anci e Conferenza episcopale siciliana, perché le diocesi mettano a disposizione il patrimonio immobiliare per accogliere classi di scuole che hanno difficoltà a reperire aule» dichiara Anello.
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