Sicilia/Burocrazia. Ugl, no a polemiche si a Smart working produttivo

La modalità Smart Working va preservata e garantita come strumento utile anche dopo la fase di emergenza pandemica. Così Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia ed Ernesto Lo Verso, Segretario regionale Fna intervenendo sul dibattito acceso dopo l'indirizzo politico del Presidente Musumeci diretto agli assessori e finalizzato ad “assicurare con massina sollecitudine il progressivo rientro del personale negli uffici fino al totale dell’organico”.
L'Ugl, in una lettera indirizzata al Governatore della Sicilia - sostengono i due sindacalisti - manifesta la necessità di fare chiarezza sul tema del cosiddetto “Lavoro Agile” e chiede apposito incontro per addivenire alle possibili soluzioni nell’intento di raggiungere finalità di carattere generale, tutelare e sostenere il rilancio in termini di efficienza ed efficacia del comparto dei dipendenti regionali e della dirigenza contribuendo ad eliminare colli di bottiglia e resistenze che male hanno fatto alla Sicilia, per offrire un servizio in tempi brevi ed elevare la produttività degli uffici. La materia in Sicilia va esaminata nella sua totalità - precisano Messina e Lo Verso - e nella necessità di assicurare una marcia in più all’azione della pubblica amministrazione regionale per aiutarla a fornire pronta risposta a cittadini e portatori d’interessi anche con l'utilizzo degli strumenti forniti dalla digitalizzazione e dall’altro la necessità di tutelare il personale, gli utenti e tutti coloro che interagiscono con i pubblici uffici nel rispetto delle esigenze sanitarie e dell’erogazione dei servizi nella considerazione che l‘emergenza pandemica non è ancora cessata. Per l'Ugl una possibile soluzione sulla quale confrontarsi - concludono - potrebbe essere quella di individuare i servizi essenziali che necessitano dell’attività in presenza dei lavoratori rispetto a coloro che potranno invece proseguire in Smart Working l’attività per il raggiungimento di specifici obiettivi determinati dai livelli dirigenziali. In quest’ultimo caso potrebbe essere una possibile soluzione, da discutere in un confronto franco e risolutivo con il Presidente della Regione, quella di rivedere la catena di comando e di successivo controllo sull’attività svolta in modalità “lavoro agile”.

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