Imprenditore fa arrestare anche il secondo uomo che gli chiedeva il pizzo in Vucciria. Sequestro di beni da 200mila euro

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di custodia cautelare in carcere nei confronti di Orazio DI MARIA per il reato di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso, per aver chiesto il “pizzo” ad un giovane imprenditore edile che gestiva un cantiere nel quartiere della Vucciria.
L’attività costituisce lo sviluppo delle indagini che hanno portato, lo scorso 11 marzo, all’arresto in flagranza di reato di Riccardo MELI, bloccato dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo mentre riceveva 300 euro a titolo di “messa a posto”.Sulla base di ricostruito nelle indagini, la vittima, che aveva da poco avviato lavori di ristrutturazione,è stata “avvicinata” dai due indagati che hanno avanzato richieste estorsive sempre più esplicite.
Grazie alla coraggiosa denuncia presentata dall’imprenditore, costantemente supportato da un’associazione antiracket, in pochi giorni gli investigatoridel Nucleo di polizia economico-finanziaria sono riusciti ad acquisire gli elementi di riscontro che hanno consentito di pervenire all’arresto dell’esattore del “pizzo” in flagranza di reato.

Lo sviluppo delle indagini avrebbero consentito di far emergere ipotesi di responsabilità nei confronti del DI MARIA, che è risultato colui che ha “presentato” la vittima al sodale MELI e che nel tempo ha partecipato attivamente alla condotta illecita.

Parallelamente alle indagini, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo, in stretto coordinamento con la locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno scoperto l’assoluta sproporzione tra i beni disponibili e la capacità economica degli indagati.

La Procura della Repubblica – DDA ha quindi emesso un provvedimento ablativo d’urgenza, in corso di esecuzione, che ha consentito di sottoporre a sequestro disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore complessivo stimato di circa 200.000 euro, tra cui figura un’impresa che gestisce un noto pub del quartieredella Vucciria, risultato nella disponibilità di fatto del DI MARIA.

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