Confisca di beni da 1 milione di euro ad un affiliato della famiglia mafiosa di Villabate

di Ambra Drago
Confisca di beni a Francesco Antonino Fumuso per un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro.Inoltre gli è stata applicata la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di quattro anni.
Il patrimonio era giá stato sequestrato nel 2016, poichè ritenuto frutto e reinvestimento delle attività illecite di Fumuso. I beni oggetto dei provvedimenti patrimoniali sono costituiti da una lussuosa villa con piscina e tre appezzamenti di terreno, tutti ubicati nel comune di Misilmeri, nonché da quattro veicoli e rapporti finanziari.La pericolosità di Fumuso sarebbe emersa nel tempo per alcuni resti che avrebbe commesso in materia di stupefacenti; infatti, dopo aver riportato, tra il 1993 ed il 1998, condanne definitive per associazione per delinquere, ricettazione, favoreggiamento personale e per traffico illecito di sostanze stupefacenti, è stato condannato nel 2012 dalla Corte di Appello di Palermo alla pena di anni dodici di reclusione per plurime condotte di procacciamento ad altri ed acquisto di sostanze stupefacenti (del tipo cocaina e hashish) commesse nel 2006 tra Palermo, Milano e Belgrado.


Nel 2013 è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e successivamente condannato alla pena di anni otto di reclusione per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso.


Nel 2016, al culmine di una prolungata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Palermo, denominata “Tiro Mancino”, è stato nuovamente tratto in arresto, unitamente a altre persone, e successivamente condannato nel 2020, con sentenza del Tribunale di Palermo, alla pena di anni sei e mesi otto di reclusione in ordine al reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso.


La figura di Fumuso emergerebbe altresì come soggetto pericoloso in quanto appartenente alla criminalità organizzata mafiosa riconducibile, in particolare, alla famiglia di Villabate; infatti, nel dicembre del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata “Cupola 2.0” è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. per avere, in concorso fatto parte dell’associazione mafiosa “cosa nostra” ed in particolare per aver fatto parte della famiglia di Villabate, alla quale è stato ritualmente affiliato nel 2017, occupandosi costantemente di attività illecite quali estorsioni in danno di imprese ed esercizi commerciali della zona nonché di traffico di sostanze stupefacenti.


Sulla base dell’acclarata pericolosità l’Ufficio Misure di Prevenzione patrimoniali della Questura di Palermo ha condotto mirate indagini patrimoniali nei confronti di lui e del suo nucleo familiare che hanno consentito di accertare una rilevante sproporzione economica tra gli acquisti mobiliari ed immobiliari effettuati ed i redditi dichiarati, la cui entità si è rilevata addirittura insufficiente a garantire anche il solo sostentamento familiare.Da qui si sarebbe arrivati al provvedimento definitivo.


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