Don Martino Passalacqua (interpretato da Vito Zappalà), è un carnezziere ben conosciuto alla Vucciria; anziano e scapolo, lo collabora il giovane, Ninuzzu che manda avanti la bottega. In casa, Don Martinu è accudito da due donne, Mariannina e la figlia In seguito ad accurate visite e vari controlli medici, a Don Martino viene prognosticato il “morbo di Popof “, un terribile male che non lascia scampo, addirittura unico caso in Italia. (“Ma guarda comu sugnu furtunatu, in Italia solu a mia è capitò stu morbu!”). A questo punto il medico suggerisce a Passalacqua due soluzioni: una lunga cura drastica che prevede ben 10 medicine che Don Martino alternerà durante le giornate o un intervento chirurgico, da fare dopo quattro mesi, durante i quali, il Passalacqua, dovrà osservare una dieta ferrea ed evitare cibi grassi e piccanti, per prepararsi all’intervento. Malvolentieri, il carnezziere, decide per l’operazione; intanto, la figlia della cameriera che ama Ninuzzu, confida alla madre di essere al quinto mese di gravidanza, ma la loro relazione è osteggiata dal padre del giovane che non accetta il matrimonio con una ragazza figlia di una donna sedotta e abbandonata.
A questo punto, la cameriera Mariannina convince Don Martino a riconoscere la ragazza come sua figlia; il Passalacqua, dopo aver riflettuto un bel po’, pur di conquistarsi un posto in paradiso (infatti è certo che dall’operazione non uscirà vivo…), accetta la proposta della cameriera che, poco dopo, diventerà sua moglie; quindi, dona ai futuri sposi la casa in cui abitavano cameriera e figlia e, col passare del tempo, avvertendo un indebolimento -ormai si trascina col bastone- e, certo di essere prossimo alla morte, Don Martino, vende tutto e inizia a far del bene regalando, tra l’altro, carne e salsiccia a tutti gli abitanti della Vucciria. Ma Don Martino Passalacqua è realmente ammalato e… morirà? Finale comicissimo e con sorpresa. In scena venerdì 30 luglio 2021, al Teatro Arena Zappalà di viale Galatea a Mondello, con inizio alle 21:30.
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