Enza Nardi - Vite indifese: abbandono imperdonabile.

Cari lettori
mi sembra doveroso, in questo periodo dell'anno, affrontare il tema dell'abbandono degli amici animali. Soprattutto vorrei parlare di quelli che si arrogano il diritto di chiamarli amici fedeli — e loro poi non lo sono affatto —fin quando gli fa comodo e poi improvvisamente diventano scomode presenze. Possedere un animale non è un obbligo, ma una scelta. Adottare o acquistare (e già la parola acquistare è poco carina) un animale è una decisione che non deve essere presa in modo superficiale, ma ponderata responsabilmente e consapevolmente. È necessario riflettere a lungo e bene prima di prendere la decisione di avere un animale con sé in casa. Chi si accinge ad averne uno deve essere consapevole che con quell'essere vivente deve instaurare un rapporto di piena e totale convivenza. Un impegno a lungo termine che richiede dedizione e spirito di abnegazione dal primo istante in cui entra nella propria vita fino all'ultimo di entrambi, sempre e per sempre. Decisione consapevole e senso di responsabilità sono il punto di partenza per evitare le raccapriccianti e vergognose percentuali di abbandono degli animali.
 Spesso si cade nell’entusiasmo di un attimo, oppure si vuole fare un dono per il compleanno o una festività per colpire maggiormente chi lo riceve, ed ecco arrivare in casa quel bellissimo fiocco rosso che chiude la scatola con dentro un cucciolo. In un primo momento il dono più bello e la felicità più grande. Presto, però, ci si rende conto che oltre a dare tantissimo, quel piccolo essere chiede attenzioni, cure, tempo, amore, rinunce. Esattamente come si farebbe con un figlio. Accade, però, che con la stessa facilità con cui è stato accolto, venga messo alla porta e abbandonato. Il più delle volte con soluzioni terribili e disperate, come per esempio privarli della loro vita. Le punte massime di animali abbandonati si registrano nel periodo estivo (25-30%), quando il divertimento o la partenza per le vacanze pone il problema della presenza di un quattrozampe. Si stima che ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. Molti non sanno, o fingono di non sapere, che l'abbandono è un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro. Certo non dovrebbe essere questo il motivo che li fermi a non compiere un atto meschino, ma il valore umano e la dignità di ognuno. Le norme vigenti sul maltrattamento e l’uccisione di animali sono quelle dettate dalla legge "189 del 2004" che ha rappresentato un importantissimo passo avanti nella tutela penale degli animali. Ha introdotto nel codice un nuovo titolo IX bis “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”. Superando dunque il precedente art. 727 c.p. che prevedeva la sola contravvenzione. Il reato di maltrattamento, compreso le sevizie, le fatiche o comportamenti incompatibili con le caratteristiche etologiche, è diventato, secondo il nuovo art.544 ter, un delitto punito con la reclusione da tre mesi a un anno e mezzo e con la multa da 5000 a 30.000 euro. Con la stessa legge saranno puniti: chi uccide animali per crudeltà o senza necessità (art. 544 bis); chi organizza e/o promuove spettacoli e/o manifestazioni che provochino lesioni ad animali o li sottopongano a sevizie (art. 544 quater). Reato la cui pena aumenta se tutto ciò avviene in relazione all’esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto; chi promuove e/o organizza combattimenti di animali (art. 544 quinquies). Fondamentale, per la concreta tutela dei quattrozampe — per tutte le fattispecie di delitti precedentemente elencate —l'obbligatoria confisca degli stessi, salvo che non appartengano a persona estranea al reato. A tutto questo si aggiungono le previsioni dell’art. 727 del codice penale: l’abbandono di animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con il carcere fino a un anno e un’ammenda da 1000 a 10.000 euro, e la medesima pena è prevista per chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Per non essere complici della meschinità di molti scellerati, è bene attivarsi subito se ci si trova a dover assistere a un caso di abbandono. Bisogna far sentire la propria voce, e denunciare alle forze dell'ordine i colpevoli. Qualora non siano noti, bisogna raccogli tutti gli elementi necessari ad individuare i responsabili dell'abbandono (numero di targa, etc..). Si può contribuire, così, a far applicare le sanzioni previste dalla sopraddetta legge e a fermare più possibile gli abbandoni di vite, che hanno tutto il diritto di essere vissute. Per non avere la scusa di come fare ecco il numero verde 800 253 608 che accoglierà ogni segnalazione e provvederà a muoversi secondo le normative vigenti. Dal 2010, precisamente dal 5 Giugno, è possibile fare una denuncia di maltrattamento animali, grazie al servizio sms. Tuttora attivato permette di segnalare un maltrattamento di cui sappiamo e che abbiamo visto. Il numero a cui inviare le informazioni è il 347/9269949 , senza tralasciare il tipo di animale maltrattato, il tipo di maltrattamento e l’indirizzo esatto in cui è avvenuto o tuttora avviene. Gestito da AIDAA, il servizio provvede poi ad informare le forze dell’ordine del maltrattamento animali per agire.

1 commento:

  1. quel numero non esiste piu e ancora meno il servizio di segnalazione anonima di un reato. vi prego di correggere immediatamente
    lorenzo croce
    presidente nazionale aidaa

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