Il festival Barbablù porta teatro e musica nell'area archeologica di Morgantina (EN). La Testa di Ade esposta al museo Salinas di Palermo

In occasione della presentazione del festival, la Testa di Ade arriva a Palermo e resta esposta per tre giorni – da venerdì a domenica - al Museo Salinas. Si parte da uno dei reperti più importanti riconsegnati alla Sicilia, la Testa di Ade (trafugata, ritrovata al Getty Museum di Malibu e restituita) ma lo si chiama in causa con il suo nomignolo affettuoso e popolare, che nasce da quei riccioli blu della barba, e che sa tanto di fiaba: Barbablù, o, come recita il mood del festival, tutto quello che la testa ci fa dire sul mito, teatro, musica e altro, in scena e, ovviamente, anche nel ragionamento, l'arte sopraffina di logica ed esistenza tutta di Sicilia. Nasce su questo impercettibile filo che fugge l’ovvio, un nuovo festival che per la prima volta porta teatro, dibattito e musica nel parco archeologico di Morgantina (Enna). “Un progetto che abbiamo voluto con forza per valorizzare questi luoghi unici della Sicilia centrale: guardiamo alla ripresa accogliendo migliaia di visitatori ai quali offrire più di un'occasione per scoprire non solo le mete più conosciute, ma anche siti lontani dai tradizionali circuiti turistici.
E questo attraverso i molteplici linguaggi dell'arte, tra narrazioni, teatro e musica, nel nome dell'identità e della bellezza" sottolinea l’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà. Dal 19 agosto al 4 settembre, nei due spazi vicini all’interno del sito archeologico, si srotola il cartellone costruito dal drammaturgo e regista Giuseppe Dipasquale, “un festival che è dentro l'ombelico della Sicilia, suggerito dalla Testa di Ade. Ci sono già tanti artisti che hanno aderito, a questa che speriamo diventi la prima di una serie di edizioni”. E che guarda già all'autunno, programmando nuovi innesti come una lezione di cinema “comico” di Gennaro Nunziante, il regista di Checco Zalone. Un progetto che nasce da un'idea di Pietrangelo Buttafuoco, “stiamo parlando di patrimonio, che significa investimenti, produrre ricchezza per il territorio. La bellezza non è un esercizio di erudizione, ma deve essere economia”. E infatti, come spiega Andrea Peria che cura produzione esecutiva ed organizzazione per Terzo Millennio, “BarbablùFest impegnerà 44 artisti, e almeno 20 tra macchinisti e scenografi, senza contare la ricaduta sul territorio: insomma dopo due anni di stop, questo è già bellissimo”. E proprio per promuovere questa nuova idea di valorizzazione e promozione sul territorio, il Museo di Aidone e il museo archeologico Salinas di Palermo hanno organizzato un evento in collaborazione: una trasferta palermitana di soli tre giorni per Barbablù, un'occasione imperdibile per palermitani e turisti, ricordare l’incredibile collezione del sito ennese – l’imponente Dea, gli Acroliti di Demetra e Kore e gli argenti, tutti tesori trafugati da scavi clandestini e restituiti all'Italia, una “collezione magnifica che pochi conoscono, ma che abbiamo il dovere di riportare all'attenzione di tutti” dice il direttore del sit ennese Liborio Calascibetta – e nello stesso tempo, far conoscere la nuova rassegna. Da oggi (venerdì 6) a domenica 8 agosto - che sono anche i primi giorni in cui è previsto il green pass per l'accesso ai musei in tutta Italia - la Testa di Ade sarà esposta al Salinas, e farà parte del percorso abituale di visita:stasera e domani il museo sarà aperto fino a mezzanotte, domenica fino alle 19 e sono previste visite guidate a cura di CoopCulture. Già stamattina moltissimi visitatori curiosi si sono riversati al Museo, che in questi giorni viaggia sui 250 biglietti al giorno. “La Testa di Ade sarà un regalo per chi visita il Salinas in questi giorni – dice la direttrice Caterina Greco – ma come numero di ingressi siamo pari al 2018 che è stato un anno fantastico per la cultura. Insomma, una ripresa bellissima, speriamo che da Palermo questo successo si riversi su Morgantina”. Il BarbablùFest segue tre direttrici principali, musica, teatro e incontri: una rassegna giovane, ma non giovanile, smart (vendita biglietti solo on line), elegante, social che valorizzerà soprattutto il sito archeologico, coinvolto nella sua interezza visto che saranno due gli spazi (il teatro, da 400 posti, e l’ekklesiasterion da 150) che ospiteranno gli spettacoli. Si aprirà il 19 agosto con il concerto di chi per primo ha cantato il “Cocciu d’amuri” di Sicilia facendone una serenata, ovvero Lello Analfino & Tinturia per chiudersi il 4 settembre con la multietnica Orchestra di Piazza Vittorio. Tra gli appuntamenti musicali, il 27 agosto, il concerto di Roberto Cacciapaglia, con il suo “Cosmos”, tra classico e avanguardia spinta, antico e contemporaneo, uno dei pianisti più amati della sua generazione. Il 29 agosto ecco un inatteso tributo a Franco Battiato di Juri Camisasca & Radiodervish. Il programma teatrale si apre il 21 agosto con Clitemnestra di Luciano Violante, presidente emerito della Camera, nonché presidente della Fondazione Leonardo, che ha lavorato sulla regina di Micene, chiedendosi se fosse la semplice assassina del marito, oppure una giustiziera che non apparteneva agli dei ma agli uomini. La interpreta Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Di Pasquale. Quindi, I Siciliani. Vero succo di poesia, recital che recupera la figura poco conosciuta ma straordinaria dell’attore, pittore e poeta messinese Antonio Caldarella. Lo presentano il 22 agosto l'attore e regista Ninni Bruschetta e la pianista, compositrice e direttore d'orchestra Cettina Donato. Lavoro che anticiperà un esperimento del tutto nuovo che coinvolgerà Salvo Piparo, non comico ma moderno aedo il 23 con Un Cuntu per come Dio comanda per raccontare – con un’introduzione a viva voce di Giuseppe Sottile – Mario Francese, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pino Puglisi e Rosario Livatino. Due giorni ancora, ed ecco un altro adattamento contemporaneo per un testo classico: Roberto Nobile il 25 agosto trarrà le sue Le storie del mondo dalle Metamorfosi di Ovidio. Un grande attore come Mariano Rigillo cercherà di cogliere Il soffio degli Dei calandosi nel dolore tangibile delle Troiane di Seneca, il 28 agosto: al suo fianco Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Massimo Reale e Barbara Giordano in una lettura teatrale di grande impatto sul tema delle deportazioni, ieri come oggi. Il 31 agosto Raffaella Luglini (Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo) ha chiesto l’aiuto di un ensemble popolare formato da Mario Incudine, Antonio Vasta e Manfredi Tumminello per raccontare I Mille del ponte, scritto da Massimiliano Lussana: sono coloro che hanno materialmente ricostruito il Ponte di Genova, operai, ingegneri, saldatori, controllori di gestione, autisti, eccellenze italiane. Tra metamorfosi, racconti incantati e lontani, ma di mano siciliana, si calerà Leo Gullotta, affascinato da una Sicilia arcaica amica degli dei: Minnazza - miti e pagine di Sicilia, regia di Fabio Grossi sulle musiche di Germano Mazzocchetti, anticiperà la fine del festival, il 3 settembre. Sarà infatti l'Orchestra di Piazza Vittorio a chiudere la rassegna, il 4 settembre, raccontando in “Dancefloor”, l’esperienza della formazione multietnica, dall’Esquilino romano ai palcoscenici di tutto il mondo. All'interno del calendario, anche una serie di incontri e presentazioni ospitati nel giardino adiacente al Museo di Aidone: a partire da Maria Giovanna Maglie che il 25 agosto, nel giardino del Museo archeologico, racconta dodici storie sconvolgenti nel suo e-book “I Dannati del Covid”; il 27, le avventure del brillante Saverio Lamanna in “Màkari” (Sellerio) di Gaetano Savatteri, presente Tuccio Musumeci che nella fiction interpreta il padre del giornalista-investigatore per caso; il 30, “A riveder le stelle. Dante il poeta che inventò l’Italia” di Aldo Cazzullo (Mondadori). La politica sotto la lente della letteratura (e viceversa). Il 29 agosto Alberto Samonà tiene una lectio su “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo, mentre l’1 settembre, con “Gli zii di Sicilia”, per parafrasare Sciascia, si ritroveranno sul palcoscenico – orchestrati da Giuseppe Alberto Falci (Corriere della Sera) - due mostri sacri della politica della Prima Repubblica, ovvero Mirello Crisafulli e Totò Cuffaro. Ancora da segnare in calendario, un omaggio al più potente poeta contemporaneo – tra i fondatori de La Nave di Teseo – tragicamente scomparso sotto il sole di Taormina, ovvero Sergio Claudio Perroni. Il 2 settembre, accompagnato da Cettina Caliò, andrà in scena la versione teatrale del suo capolavoro “Nel ventre”.
INFO PRATICHE
Gli spettacoli teatrali inizieranno alle 19,30, i concerti alle 20, e si divideranno nei due siti all’interno del Parco archeologico di Morgantina. Ingresso: 8/12 euro (teatro: 8 euro, musica: 12 euro). Le presentazioni di libri e gli incontri saranno sempre alle 18,30 nel giardino adiacente al Museo di Aidone, ad ingresso libero. L'accesso seguirà le regole previste dalla normativa anticovid, quindi con green pass o tampone.
SCHEDE (Press KIT- foto e schede al link PRESS KIT
19 AGOSTO | LELLO ANALFINO & TINTURIA
Quando dici Tinturia dici Sicilia. Lo stesso nome la richiama: nel dialetto siciliano i bambini sin troppo svegli vengono definiti tinti, Tinturia rappresentano le loro monellerie. Nascono a metà anni ’90, quando incontrano Lello Analfino: la sua vena artistica estrosa e geniale, l'immagine leggera e irriverente, ma mai banale, va di pari passo all’identità della band. Musicisti collaudati e affiatati - Lello Analfino (voce), Vincenzo Fontes (tastiere), Giuseppe Milia (chitarre), Domenico Cacciatore (basso), Angelo Spataro (batteria) - in grado di spaziare senza difficoltà dalla musica popolare contemporanea al reggae, dal funk al rap, con un pizzico di folk innato nelle radici sicule ormeggiate nel mare siciliano. Un’intesa ventennale quella tra Ficarra e Picone e i Tinturia, iniziata nel 2002 con la colonna sonora del film “Nati stanchi” e proseguita con una delle serenate più intense di sempre – Cocciu d’amuri, colonna sonora del film “Andiamo a quel paese” candidata ai Nastri d’argento. Da qualche anno Lello Analfino porta avanti il progetto delle “serenate d’autore” raccontando lo spirito più antico e passionale della sua Sicilia.
21 AGOSTO | CLITEMNESTRA DI LUCIANO VIOLANTE
Un progetto interessante questa Clitemnestra di Luciano Violante, presidente emerito della Camera, nonché presidente della Fondazione Leonardo, che ha lavorato sulla regina di Micene, chiedendosi se fosse la semplice assassina del marito, oppure una giustiziera che non apparteneva agli dei ma agli uomini. La sua Clitemnestra comunque viaggia dal mito alla contemporaneità sorretta da un fraseggio tragico che scolpisce le parole sulla declinazione di una storia di un esilio perpetuo post mortem. E’ un canto nel dolore di una madre che ha subito l’ingiusto sacrificio di Ifigenia per mano dell’ambizioso padre, è un canto della purificazione perché condannata a vagare nell’eterno nulla al fine di emendare un omicidio non accettabile nell’alveo del moderno patriarcato occidentale. A dare voce al personaggio sarà Viola Graziosi, affermata attrice con all'attivo grandi interpretazioni nel teatro classico e contemporaneo, diretta da Giuseppe Dipasquale.
22 AGOSTO | I SICILIANI. VERO SUCCO DI POESIA,
I Siciliani. Vero succo di poesia di Ninni Bruschetta e Cettina Donato, con Dario Rosciglione, Mimmo Campanale, Celeste Gugliandolo, è uno speciale progetto discografico che nasce e si concretizza come un omaggio, in musica e parole, all'arte e alla poesia dello scrittore siciliano Antonio Caldarella, scomparso nel 2008. Il disco è l'esito di un incontro artistico fecondo e sorprendente, quello fra la pluripremiata pianista, compositrice e direttore d'orchestra Cettina Donato (che ha collaborato con artisti come Eliot Zigmund, Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista) e l'attore e regista Ninni Bruschetta, che si divide fra teatro, dove ha firmato oltre 40 regie, cinema e fiction, noto al pubblico, fra le altre, per le sue celebri interpretazioni in Boris, I cento passi, I Bastardi di Pizzofalcone. A fare da sfondo all'ispirazione artistica di questo nuovo progetto è lo stretto di Messina, patria comune di entrambi e luogo attraversato molte volte dallo scrittore Antonio Caldarella, originario di Avola, cresciuto tra Napoli, Messina e il resto del mondo.
23 AGOSTO | UN GIUDICE COME DIO COMANDA
Un esperimento del tutto nuovo quello che coinvolgerà Salvo Piparo, non comico ma moderno aedo con Un giudice per come Dio comanda per raccontare – con un’introduzione a viva voce di Giuseppe Sottile – Mario Francese, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pino Puglisi, ma soprattutto il giudice Rosario Livatino, eroe di questa terra martoriata, di una Sicilia in bianco e nero. Il lavoro, liberamente tratto dal testo di Alfredo Mantovano, Domenico Airoma e Mauro Ronco, cunta la storia di una giovane anima, innamorata del senso profondo e puro di Stato. Che profilo deve avere un giudice come Dio comanda? Quando è stato ammazzato, Livatino aveva 38 anni ed era quello che di dice, un magistrato NON di sistema, convinto che il giudice non sia quello di inventare la norma bensì applicarla, secondo competenza e coscienza.
25 AGOSTO | LE STORIE DEL MONDO
Un altro adattamento contemporaneo per un testo classico: Roberto Nobile trarrà le sue Le storie del mondo dalle Metamorfosi di Ovidio. La Grecia e la Magna Grecia pullulavano un tempo di eroi, centauri, satiri, ninfe; gli dei scendevano dall'Olimpo a mescolarsi con le vicende umane, a ingravidare e farsi ingravidare, di fianco al misero corpo di ogni mortale camminava l'ombra del divino. E chi ascoltava le storie degli dei, la sera, accanto al fuoco, ascoltava nel contempo la sua storia e tremava per il vertiginoso accostamento, pieno di terrore e di tenerezza. “Le metamorfosi” di Ovidio è la summa di quelle storie, la più grande, la più completa, ed è anche un capolavoro letterario che ha avuto enorme influenza su tutta la cultura occidentale, come l'autore stesso aveva previsto: “Ed ormai ho compiuto un’opera che né l'ira di Giove, né il fuoco, né il ferro, né il tempo, che tutto rode potranno cancellare (…) E ovunque si estende, sulle terre domate, la potenza romana, le labbra del popolo mi leggeranno, e per tutti i secoli, grazie alla fama, se qualcosa di vero c'è nelle predizioni dei poeti, vivrò.”
27 AGOSTO | ROBERtO CACCIAPAGLIA
Nella musica di Roberto Cacciapaglia convivono l'età classica, la tradizione, le avanguardie, la contemporaneità. La sua esplorazione continua ha toccato tutti i generi e tutti i campi per scoprirne l'essenza, il principio che va oltre le divisioni. Il suono diviene sguardo profondo davanti al mistero delle cose, esperienza e risveglio nel viaggio evolutivo. Roberto Cacciapaglia, compositore e pianista, milanese, è tra i protagonisti della scena musicale internazionale più innovativa, che integra tradizione classica e sperimentazione elettronica. Da sempre sensibile ai temi dell'ecologia, ha spesso collaborato con Earth Day - giornata mondiale per la salvaguardia del pianeta. Il suo “Celebration Tour 2018” - partito da Mosca e proseguito per tutta la Russia fino in Siberia, Europa, America, Cina, per concludersi a Istanbul - è approdato alla Carnegie Hall di New York ed è stato votato dalla rivista Bluebird reviews e dai suoi lettori “Best Live Act 2019”. Nello stesso anno ha registrato “Diapason” con la Royal Philharmonic Orchestra - Abbey Road Studios, Londra – presentato ancora una volta in concerto in tutto il mondo con il “Diapason Worldwide Tour”. A Morgantina presenterà Cosmos, il suo concerto per piano solo.
28 agosto | IL SOFFIO DEGLI DEI
Un grande attore come Mariano Rigillo cercherà di cogliere Il soffio degli Dei calandosi nel dolore tangibile delle Troiane di Seneca: al suo fianco Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Massimo Reale e Barbara Giordano in una lettura teatrale di grande impatto sul tema delle deportazioni, ieri come oggi. Dopo la caduta della città di Troia, vinta dai Greci condotti da Agamennone, le donne della Città vengono assegnate tramite sorteggio agli alti ranghi dell'esercito dei vincitori. Al dolore di Ecuba e Andromaca per la caduta di Troia e per il triste destino di deportazione in Grecia si aggiunge, annunciata da Elena, la drammatica richiesta di un doppio sacrificio umano: l'uccisione di Polissena, ultime delle figlie del re di Troia, e quella del figlio di Andromaca e Ettore: Astianatte. Soltanto il massacro dei due bambini consentirà alla flotta greca di avere venti favorevoli al ritorno in patria. Nei 50 minuti circa di lettura scenica saranno soltanto i rumori di ambiente, il porto dal quale la flotta greca attende impaziente di poter tornare in patria dopo dieci anni di guerra, a sostenere lo svolgersi degli avvenimenti, come un’eco del tempo più che realtà oggettivamente presente.
29 AGOSTO | JURI CAMISASCA & RADIODERVISH
“Spirituale”, questo il tributo a Franco Battiato che nasce dall’incontro tra Juri Camisasca e i Radiodervish. Franco Battiato ha creato un percorso originale nella musica italiana che ha incrociato la ricerca artistica a quella spirituale. Il cantautore Juri Camisasca, da sempre, ha condiviso il percorso artistico e umano di Franco Battiato fin dalla sua prima fase sperimentale e, nel tempo, ha composto con l'artista catanese diversi successi tra cui Nomadi e Torneremo ancora. Lo stesso Juri Camisasca ha firmato numerosi brani affidandoli alle voci meravigliose di Milva, Alice e di Giuni Russo. Saranno proposti brani di Juri Camisasca, dei Radiodervish e nuove interpretazioni delle canzoni di Franco Battiato.
Formano i Radiodervish: Nabil Salameh (voce, buzuki), Michele Lobaccaro (voce, basso, chitarre, tastiere), Alessandro Pipino (tastiere e fisarmonica), Pippo Ark d'Ambrosio (percussioni).
31 agosto | I MILLE DEL PONTE
I Mille del ponte è nato da un'idea di Raffaella Luglini, presidente di Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo, scritto da Massimiliano Lussana. In scena Mario Incudine, Manfredi Tumminello, Pino Ricosta e Antonio Vasta. Si raccontano le storie di operai, ingegneri, saldatori, controllori di gestione, autisti, decine di categorie professionali che hanno partecipato alla ricostruzione del Ponte di Genova. Tre atti: gli “artefici” del ponte, le mani operose di oltre 50 tipologie di professionisti diverse confluite in un’opera monumentale, sulle note di o’ Guarracino e de La storia di De Gregori. Poi il “record dei notai”, il contributo dei 56 professionisti che hanno battuto il record dei primati del notariato riuscendo a consegnare per tempo le pratiche di tutela dall’esproprio ai residenti ai piedi del ponte. Nella playlist dei notai, De Gregori, De Andrè, Battiato, Lo Stato sociale, i Pinguini tattici nucleari, Vecchioni e Gaber. Infine, il terzo atto “Ponte di luce”, dal nome dell’idea di Renzo Piano: i suoni industriali - dal robowash che pulisce i vetri, ai sensori innovativi nel campo dell'ingegneria civile – si intrecciano alle colonne sonore di cartoni animati sullo sfondo di scene da film “cult”.
3 SETTEMBRE | MINNAZZA
Uno spettacolo per voce solista su prose e liriche siciliane, antiche e moderne. Prende spunto dall'immagine antica della Madre Terra, “La Grande Madre”, MINNAZZA è un racconto sonoro che si snoda dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi, fino ai nostri giorni. Un viaggio tra i Miti e il quotidiano, tra il sorriso e la denuncia civile. Voce solista sarà quella di Leo Gullotta che frequentando la lingua di contemporanei illustri guiderà attraverso le pagine dei capolavori letterari e le righe dei loro componimenti poetici, costruiti drammaturgicamente da Fabio Grossi, che cura anche la regia dello spettacolo. Accompagnato in scena da musiche, composte appositamente da Germano Mazzocchetti, che aiuteranno, anch’esse protagoniste, a scandire le stazioni, ovvero i capitoli del viaggio. Il tutto ben coniugato dai video, propri dello spettacolo, realizzati da Mimmo Verdesca.
4 settembre | ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Ritmo, balli e musica per raccontare vent'anni dello storico ensemble multietnico Uno show dedicato al ballo, al ritmo e alla musica che supera i generi, gli stili e le nazioni, per raccontare la storia di un’utopia diventata realtà. E’ questo Dancefloor, il nuovo concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio - OPV, l’ensemble multietnico unico nel panorama mondiale, fondato nel 2002 da Mario Tronco, con l'idea di creare un'orchestra stabile di musicisti provenienti da diversi paesi e culture. Un progetto che ha ridefinito il concetto stesso di World Music, ispirando decine di esperienze analoghe in Italia e nel mondo, e facendo dell'orchestra il segno tangibile di una scommessa possibile: tenere insieme continenti diversi, con le loro culture, i loro suoni e la loro storia. Da questa esperienza, partita dall’ombelico di Roma, dall’Esquilino, sono trascorsi quasi vent’anni, di reciproche influenze di generi musicali e complicità tra i musicisti: questo spettacolo li racconta.

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