Omicidio Aci Trezza, tante iniziative nel nome di Vanessa. Presidente ufficio gip : "Collega non ha colpe sulla scarcerazione"

Palloncini bianchi e rossi per ricordare Vanessa Zappalá. La ragazza di 26 anni  uccisa per strada domenica di sera a Aci Trezza da Antonio Sciuto che si è tolto la vita a Trecastagni in un casolare. Una panchina rossa è stata dedicata alla giovane solare come hanno ricordato familiari e gli amici. È stata anche  un' occasione per chiedere al Governo misure più incisive. Il padre e il fratello della ragazza hanno invitato a una riflessione sottolineando come il Codice Rosso non sia sufficiente. Da mesi la ragazza infatti  lanciava messaggi di  allarme ( aveva presentato diverse denunce per stalking)e su un block notes aveva segnato la tappa di questa via Crucis segnata da atteggiamenti aggressivi e legnate. Nel blocco appuntava dove quotidianamente  incontrava l' ex fidanzato che la pedinava e la minacciava da quando a marzo era terminata la loro relazione. Decisione che lo Sciuto non ha mai digerito.

Lo Sciuto si sarebbe  fatto una copia delle chiave della villetta della ragazza che viveva con il padre, per spiarli. Inoltre aveva collocato un GPS sotto l' auto della ragazza per pedinarla.E l'uomo che lavorava a San Giovanni La Punta era stato arrestato in flagranza di reato l' 8 giugno. Successivamente aveva ottenuto la misura del divieto di avvicinamento mentre la Procura di Catania aveva chiesto i domiciliari. E sulle polemiche legate proprio alla scelta del gip sulla misura da applicare è intervenuto il presidente dell’ufficio del Gip di Catania, Nunzio Sarpietro."Non mi sento di contestare alcuna colpa al collega – ha detto Sarpietro – ha agito secondo legge: nel fascicolo c’erano anche elementi contrastanti di cui ha tenuto conto, come un primo riavvicinamento tra i due. E anche se lui fosse stato agli arresti domiciliari sarebbe potuto evadere e commettere lo stesso il delitto”. Per Sarpietro: “E’ difficile controllare tutti gli stalker, noi emettiamo come ufficio 5-6 ordinanze restrittive a settimana ed è complicato disporre la carcerazione perché occorrono elementi gravi e, comunque, non si può fare fronte ai fatti imponderabili”. Secondo il giudice l’ipotesi è: “Un braccialetto elettronico ‘out’ per l’indagato che segnali la sua presenza e, contemporaneamente, un dispositivo per la vittima che emetta segnali acustici e luminosi quando lo stalker viola la distanza impostagli dal provvedimento di non avvicinamento”.Infine il giorno del funerale della giovane sará lutto cittadino, lo ha annunciato il sindaco di Trecastagni Giuseppe Messina.

Nessun commento:

Posta un commento