Almaviva, Schillaci (M5S): “Ammortizzatori non bastano, garantire stipendi ai lavoratori

Almaviva, Schillaci (M5S): “Ammortizzatori non bastano, garantire stipendi ai lavoratori. Chiedo regia unica ministero-Regione”. Una cabina di regia unica tra il ministero del Lavoro e l’assessorato regionale del Lavoro, per tutelare gli stipendi e le competenze dei lavoratori Almaviva. Ne chiede l’istituzione la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, al termine dell’audizione in commissione Lavoro all’Ars che si è svolta oggi. “Nonostante le garanzie finora ottenute - spiega Schillaci - ovvero l’assorbimento graduale da parte di un altro call-center (Covisian) e l’ammortizzatore sociale a zero ore, per la maggior parte dei 570 lavoratori resta aperto il problema del livello retributivo. I dipendenti Almaviva, coperti dalla cosiddetta clausola sociale, subiranno infatti una riduzione della retribuzione, mentre le competenze da loro acquisite verranno penalizzate dallo stop di parecchi mesi in attesa di transitare nella nuova società. Intervenga quindi la Regione Siciliana, in accordo con il ministero del Lavoro per garantire, sotto un’unica regia, un supporto reddituale integrativo a questi lavoratori, oltre a corsi di formazione per mantenere i livelli di know-how di ciascuno”. “L’audizione di oggi - puntualizza Schillaci - da me richiesta oltre un mese fa ma tardivamente convocata, è occasione per prendere atto dell’accordo nazionale e intervenire possibilmente con ulteriori tutele della Regione verso questi dipendenti. Del bacino dei 570 lavoratori, infatti, solo 226 passeranno a fine ottobre a Covisian che subentra ad Almaviva. Gli altri saranno in Fte (ammortizzatori sociali a zero ore) in attesa di transitare a scaglioni in Covisian nel 2022. Nell’attesa, i lavoratori percepiranno un compenso fortemente ridotto. Auspichiamo un intervento della Regione perché quello di Almaviva è un problema economico-sociale che ha riflessi in particolare sulla città di Palermo, ma bisogna alzare l’attenzione sull’intero comparto dei call center, che va tutelato perché rappresenta una valvola occupazionale importante per il territorio regionale”.

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