“La mia dignità personale e politica non si baratta con nulla e a chi vorrebbe darmi per accondiscendente a una politica frutto del passato e quindi prossimo al ritiro della mia candidatura in cambio di qualche incarico dico assolutamente no, che perde tempo e spreca il suo fiato. Ho sempre detto e ribadisco, anche oggi, che andrò fino in fondo, fino al ballottaggio perché lo devo a chi crede in me e a una Palermo migliore, sganciata da accordi fatti a Roma e nelle segreterie dei partiti”. Lo dice Totò Lentini, capogruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars e candidato sindaco di Palermo. “Leggo di candidati che intendono interloquire con gli autonomisti per ricompattare il centrodestra, che avrebbe dovuto agire in comunione di idee utilizzando le primarie come metodo di selezione per il candidato sindaco di Palermo, così come avevo auspicato mesi addietro – aggiunge Lentini -. È tempo di finirla con i tatticismi e iniziare a lavorare seriamente per la città. Non sono più interessato ad alcuna riunione, il tempo è scaduto da diverse settimane, le mie liste civiche andranno avanti e io resto sempre ancora più convinto che sia la cosa giusta da fare per il bene della mia città", conclude.
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