Conferenza europea dei procuratori generali a Palermo. Salvi sul conflitto in Ucraina, inimmaginabile esercito invasore in Ue contro fratello

E' iniziata ufficialmente a Sala d'Ercole a Palazzo dei Normanni la prima Conferenza internazionale dei Procuratori generali, a cui parteciperanno oltre 46 delegazioni: quelle dei Paesi del Consiglio d’Europa (tra cui anche l’Ucraina), dei Paesi osservatori del Consiglio d’Europa (USA, Santa Sede, Canada) e dei Paesi del Mediterraneo (Algeria, Libia, Marocco e Tunisia).La Conferenza è promossa dalla Procura Generale della Corte di Cassazione, dal Ministero degli Esteri e dal Ministero della Giustizia, che s’inquadra nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.Tra i temi che saranno affrontati nella due giorni anche la cooperazione giudiziaria nell’accertamento dei reati transnazionali. Inevitabile dato il momento storico il riferimento al conflitto in Ucrania.
Il procuratore generale Salvi: "La Conferenza dei procuratori generali del Consiglio d'Europa - afferma il pg - si apre nella incertezza e nel dolore. Non avremmo mai immaginato che il suolo della nostra Europa potesse essere nuovamente percosso da eserciti invasori, contrastati dalla strenua resistenza di un popolo. Mai avremmo immaginato che tutto ciò avvenisse ad opera di un membro del Consiglio e contro un fratello, anch'esso membro del Consiglio". Presente a Sala d'Ercole oltre al padrone di casa, Gianfranco Miccichè anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlanodo che ha dichiarato: "Palermo è la città più culturalmente cambiata negli ultimi quarant'anni. La sua chiave di presentazione sta nel rapporto tra il rispetto del diritto e dei diritti, tra legge e persona. La città non è più governata dalla mafia che aveva il volto delle più alte istituzioni ed è importante poter sottolineare questo aspetto a trent'anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio”.“Palermo - ha proseguito - ha costruito un percorso di pace lottando contro quel potere politico-affaristico-mafioso che negava la libertà dei cittadini. Un percorso che oggi si traduce in una città che è capitale dell'accoglienza e dei diritti, che non discrimina ma che accoglie e che s'impegna affinché i diritti di tutti e di ciascuno vengano tutelati. Diritti che purtroppo vengono spesso mortificati da leggi degli Stati”.Il sindaco ha ricordato tra gli altri il sacrificio di Pietro Scaglione di cui oggi ricorre il 51 anniversario dell'omicidio, di Piersanti Mattarella e di Padre Pino Puglisi nel periodo 1971-1993 “il cui impegno in solitudine di contrasto all'azione mafiosa si è coniugato all'esigenza di affermare anche i diritti della persona. Quest'azione dei singoli e dei tanti che si sono impegnati per affermare il rispetto dei diritti, dell'identità della persona, costituisce il percorso che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere la città di Palermo non soltanto contro la mafia ma nella costruzione di un'alternativa cultura dei diritti che toglie ogni terreno di crescita alle organizzazioni politico-criminali. Questa è la sfida sempre attuale per le presenti e future generazioni e che può e deve coinvolgere l'Europa e il mondo intero”.La sessione finale dei lavori avverrà domani all'aula bunker dell'Ucciardone, dove si terrà la commemorazione dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla cerimonia saranno presenti anche le ministre della Giustizia, Marta Cartabia, e dell'Interno, Luciana Lamorgese.

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