A Selinunte il progetto U-MAR; la Sicilia modello di riferimento internazionale per lo sviluppo degli itinerari archeologici subacquei
L’Assessore Samonà:
“Un’opportunità per accrescere le tecniche di valorizzazione del patrimonio archeologico subacqueo e per sensibilizzare soprattutto i giovani”. Si è svolto a Selinunte il II Meeting Transnazionale del progetto “U-Mar - Enhancing underwater archeology to make it a innovative tool for development Sustainable & Creative Tourism”, un progetto guidato dalla Rotta dei Fenici - Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, e finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea, cui ha partecipato la Soprintendenza del Mare con il Soprintendente Ferdinando Maurici, Salvo Emma e Francesca Oliveri.
Il progetto, della durata di 24 mesi, intende sviluppare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio legato all’archeologia subacquea, attraverso obiettivi specifici quali la formazione di figure professionali con competenze specifiche nel campo dell’archeologia subacquea, in particolare nella valorizzazione e gestione di siti culturali ma anche lo sviluppo di un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente che si muova intorno all’archeologia subacquea per migliorare l’offerta turistico-culturale e ampliare il target di riferimento degli utenti. Nel corso dell’incontro si è evidenziata l’esigenza di fornire linee guida per le organizzazioni che vogliono sviluppare strategie per la valorizzazione del patrimonio archeologico sottomarino, con diverse possibilità di applicazione a seconda del contesto e con un focus particolare sulla creazione di percorsi archeologici subacquei.
I lavori hanno esplorato le tecniche di documentazione e l'importanza della protezione in situ del patrimonio culturale subacqueo, dell'interpretazione comunicativa e della valorizzazione del patrimonio subacqueo, delle strategie di gestione condivisa, della valutazione dell'impatto di attività turistiche sull'ambiente marino e della realizzazione di itinerari culturali subacquei.
“Un’importante opportunità – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – per accrescere la conoscenza del patrimonio archeologico sommerso, non solo da parte dei turisti, ma anche e soprattutto dei giovani e delle comunità locali che vivono nei territori. Quello legato all’archeologia subacquea è, infatti, un ambito di nicchia in cui la Sicilia eccelle per quantità dei siti, qualità dei ritrovamenti e tipologie dei servizi offerti che rendono in alcuni siti la visita accessibile anche a soggetti con difficoltà visive”.
“Tutto questo – ha detto il Soprintendente del Mare della Regione Siciliana, Ferdinando Maurici – nella consapevolezza del nostro patrimonio sommerso e dell’importanza della sua conservazione e valorizzazione".
Il progetto, di alto valore scientifico per la qualità dei partner si avvarrà, oltre che dalla Soprintendenza del Mare, anche dell’International Centre for Underwater Archaeology in Zadar (Croazia), della Fondazione CEI·MAR (Spagna), del Pafos Regional Board of Tourism (Cipro), dell’ACIF – Camera di Commercio di Madeira (Portogallo), di Argo – Progettare l’Europa (Italia, ma anche di altri soggetti come i Comuni di Menfi e Gela in Italia, Mazarrón in Spagna, Pafos a Cipro, Grad Zadar in Croazia e Funchal in Portogallo.
La formazione transnazionale dei formatori permetterà uno scambio di conoscenze tra i partner coinvolti che sarà determinante nella definizione del nuovo corso di formazione.
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