Muurales denuncia stato della sanità nelle Madonie, Gennuso: "In 10 anni chiusi tanti reparti, potenziare l'ospedale"

“La sanità è un diritto essenziale per tutti ma sembrerebbeche per la popolazione delle Madonie sia solo un optional. Negli ultimi anni sono stati effettuati soltanto tagli: l’ospedale Madonna Santissima dell’Alto ha registrato in 10 anni la chiusura dei reparti di ginecologia, chirurgia, pediatria, ortopedia e del laboratorio di analisi. Tagli che hanno messo e mettono a rischio la salute dei madoniti”, dichiara Giuseppe Gennuso, componente della Dc Nuova. “I servizi territoriali del comprensorio sono insufficienti e disorganizzati, dall’assistenza domiciliare alle prestazioni ospedaliere, fino ai centri di prenotazione ai quali giungono centinaia di richieste di prestazioni. Il Distretto Sanitario 35 non riesce a garantire le prestazioni specialistiche alla stragrande maggioranza dei 25mila assistiti, i quali sono costretti a rivolgersi ai privati”, prosegue. “A niente sono valsi, negli anni, gli appelli da parte dei cittadini e degli amministratori locali.
La Regione è rimasta sorda alle tante richieste e adesso - continua Gennuso - giunge un ultimo urlo, dignitoso e silenzioso, attraverso un murales artistico realizzato gratuitamente da Simone Ferrarini del Collettivo FX per comunicare la difficoltà nell’accesso al diritto alla salute da parte degli abitanti dell’area interna delle Alte Madonie. Un ennesimo appello, con la speranza che, dalla prossima legislatura, il Presidio di Petralia sia posto tra i primi interventi del settore da affrontare”. “L’ospedale madonita è importante per la collettività servendo una vasta popolazione. Non si può prescindere da un buon sistema sanitario, anche alla luce dell’emergenza Covid. Occorre potenziare l’ospedale e investire sui Livelli Essenziali di Assistenza, il recente passato deve essere da monito per investire nell’ambito della sanità, in particolar modo nelle aree interne e in quelle più svantaggiate”.

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