Inaugurazione anno giudiziario a Palermo. Procuratore generale: "Col Pnrr ci sarà espansione di Cosa nostra". Vicepresidente Csm: "Magistrati siano sempre credibili"

Inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. Il procuratore generale Lia Sava ha affermato "Le famiglie mafiose tentano di imporre le proprie decisioni per la risoluzione delle problematiche più varie, dai litigi familiari alle occupazioni abusive di case popolari, alle intercessioni per intraprendere attività economiche, ai rapporti di vicinato, alle modalità e tempi di pagamento di debiti insoluti e provvedono al recupero di oggetti di furti, frequentemente commissionati dagli stessi sodali e sono sconcertanti gli episodi di compravendita di voti in occasione di competizioni elettorali". Poi lancia un allarme soprattutto con l'arrivo dei fondi legati al Pnrr:" Ci sarà un’espansione delle attività di Cosa nostra indirizzate al fine di lucro per aggiudicarsi ricchezza ingente, attraverso il riciclaggio e l’acquisizione di aziende, con l’obiettivo di realizzare posizioni monopolistiche in settori commerciali nevralgici, sfruttando fetide e ben collaudate relazioni con settori corrotti della pubblica amministrazione". Alla cerimonia ha partecipato anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ringraziato pubblicamente i magistrati impegnati nella cattura del boss Messina Denaro. "Dobbiamo essere consapevoli che la fiducia del Paese nel lavoro che i magistrati svolgono in nome del popolo italiano dipende dalla credibilità che essi si costruiscono attraverso l'impegno costante nell'esercizio indipendente, autonomo, imparziale della giurisdizione. Dobbiamo essere consapevoli che la fiducia del Paese nel lavoro che i magistrati svolgono in nome del popolo italiano dipende dalla credibilità che essi si costruiscono attraverso l'impegno costante nell'esercizio indipendente, autonomo, imparziale della giurisdizione. E infine: "Professionalità che significa capacità di esercitare i delicatissimi poteri che la Costituzione attribuisce ai magistrati nella prospettiva irrinunciabile della tutela dei diritti e del rispetto della dignità delle persone. Professionalità che significa consapevolezza di svolgere la funzione giurisdizionale nel doveroso rispetto della legge e della Costituzione, perché soltanto alla legge e alla Costituzione essi sono soggetti", ha spiegato "Il raggiungimento dell'obiettivo della ricostruzione del rapporto di fiducia tra magistratura e cittadini passa necessariamente dalla capacità della magistratura di mostrarsi credibile. La reputazione del singolo magistrato e dell'ordine giudiziario nel suo complesso è il seme da cui può germogliare un sentimento di rinnovato affidamento della società nei suoi giudici". E il Presidente della corte d'Appello Frasca è intervenuto offrendo un suo punto di vista sulla separazione delle carriere. “L’indipendenza” del pubblico ministero sottolinea il Presidente Frasca: “Ha rappresentato un'autentica conquista democratica che dovrebbe imporre particolare cautela e far riflettere seriamente sui disinvolti progetti di revisione, pur quando animati da genuine e autentiche intenzioni di miglioramento del sistema”.

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