Procuratore Capo de Lucia incontra gli studenti del Gonzaga. "Intercettazioni e 41 bis irrinunciabili nel contrasto alla criminalità organizzata"

Il Procuratore Capo di Palermo Maurizio de Lucia ha incontrato gli studenti dell'istituto Gonzaga . Un momento di riflessione su quanto acacduto recentemente con la cattura del super latitante Matteo Messina Denaro. "Il 16 gennaio è stato un bel giorno sottolinea de Lucia, perchè si è raggiunto un risultato dopo un lavoro lungo e molto complicato. Adesso bisogna avere sempre i piedi per terra per continuare ad andare avanti nella lotta al crimine organizzato poi ha aggiunto Siamo uno strano Paese. Dopo pochi minuti dall’annuncio dell’arresto, sono iniziati i mormorii che lasciano il tempo che trovano. Occorrerebbe fare una riflessione su come funzionano i media. Spesso sono state messe in piazza informazioni che non servivano. E’ facile, oggi, vendere una pillola di notizie – di uso e consumo immediato – rispetto ad una serio approfondimento giornalistico”. I giovani incuriositi chiedono chiarimenti su come sia stato possibile una latitanza durata 30 anni. "Dietro Denaro c’era un mondo che lo copriva – ha chiesto un altro giovane -. Quanta responsabilità ha questo micro-cosmo che ha avallato questa latitanza?” “Siamo davanti a tutto un mondo di soggetti – che sono stati intorno a questo latitante. Si tratta di persone che sperano di ottenere benefici dai mafiosi – ha continuato il procuratore -. Oggi, però, il fenomeno mafioso non è forte come ai tempi di Dalla Chiesa. Oggi pensiamo di avere gli strumenti per fronteggiare tutto questo pezzo di società civile che offre servizi alla mafia diventandone compiacente e illudendosi di potere ottenere favori”. . "Dietro Denaro c’era un mondo che lo copriva – ha chiesto un altro giovane -. Quanta responsabilità ha questo micro-cosmo che ha avallato questa latitanza?” “Siamo davanti a tutto un mondo di soggetti – che sono stati intorno a questo latitante. Si tratta di persone che sperano di ottenere benefici dai mafiosi – ha continuato il procuratore -. Oggi, però, il fenomeno mafioso non è forte come ai tempi di Dalla Chiesa. Oggi pensiamo di avere gli strumenti per fronteggiare tutto questo pezzo di società civile che offre servizi alla mafia diventandone compiacente e illudendosi di potere ottenere favori”.Nel racconto dell'operazione portata a termine dai Ros e dal lavoro proficuo e incessante sviluppato insieme alla magistratura, il Procuratore de Lucia torna a mettere in risalto l'importanza delle intercettazioni quale strumento di contrasto alla criminalità organizzata. " "Le intercettazioni e il carcere duro per i mafiosi sono irrinuciabili nella lotta ai clan e ha aggiunto L'anomalia rappresentata dalla pubblicazione di conversazioni legate alla vita privata e non rilevanti penalmente non c'entra con il fatto che le captazioni restano indispensabili". E alla fine dell'incontro il direttore generale del Gonzaga p. Vitangelo Denora s.j.: "E' importante quello che sta vivendo Palermo. Si parla spesso di giovani ma non si parla ai giovani e con i giovani. I giovani devono diventare protagonisti nella lotta alla mafia. Il nostro desiderio è quello che si punti sempre non su letture superficiali ma su interpretazioni e riflessioni significative per la crescita di questi nostri ragazzi e ragazze. Ben trent’anni fa, il 2 giugno del 1982, in questa scuola i giovani del Gonzaga incontrarono, dopo una loro lettera, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Oggi, con il procuratore De Lucia, proseguiamo sulla scia anche di quell’incontro".

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