"Rugby e Legalità" al sud nel segno della polizia di prossimità. Oltre 600 alunni della scuola Marconi giocano e affollano gli spalti dello Stadio Vito Schifani

di Ambra Drago
Sport e legalità un binomio vincente. Lo dimostra il progetto partito da Palermo e che ha coinvolto altre città come Bari, Napoli, Reggio Calabria portato avanti dalla Federazione italiana Rugby con la Polizia di Stato in particolare con i rappresentanti dell'XI° Reparto Mobile. Un progetto al quale ha creduto fortemente il Dirigente dell'XI Reparto Mobile di Palermo, Giuseppe De Blasi: "Lo sport è un mezzo per avvicinare i giovani alla legalità ed è un bel colpo d'occhio vedere tanti giovani proprio in questa struttura che porta il nome del nostro collega morto nella strage di Capaci, Vito Schifani. Il rugby riesce a coniugare i valori dell'impegno e della sana competitività che viene meno con il fatidico terzo tempo. Voglio ringraziare il mio reparto, la Federazione e tutti coloro che hanno reso tutto questo possibile". 

Da sempre lo sport avvicina i giovani alla Polizia lo sono una testimonianza le Fiamme Oro che anche nelle diverse discipline ha raggiunto risultati interessanti anche a livello olimpico. Un modo anche per far respirare anche ai più piccoli i veri valori del vivere bene, sano, rispettando le regole e il prossimo fuori e dentro un campo o una palestra. "Un bellissimo progetto sottolinea Claudio Guadiello, general manager Fiamme Oro Rugby, che abbiamo siglato con il gruppo sportivo Fiamme Oro, con la Federazione e i colleghi del Reparto Mobile del sud. Ci crediamo in questo binomio. E' bellissimo vedere oltre 660 ragazzini qui a giocare. A nome dell'amministrazione e del Presidente Montini siamo felici per questa iniziativa. Ci auspichiamo di attirare più ragazzini e ragazzine possibili per avvicinarlo a questo sport poco conosciuto al sud.
E si perchè questa disciplina è sicuramente molto più praticata in regioni quali Veneto, Lazio e altre regioni del centro Italia meno al sud ma questi progetti potranno far scoprire i valori e la bellezza del praticare questa disciplina.
E tanto entusiasmo è stato riscontrato a Palermo come ci racconta, Antonella Gualandri, Consigliere Nazionale Federazione Italiana Rugby:"Il rugby ancor di più è uno sport che oltre alla dimensione tecnica, ne ha anche una umana e sociale. Uno sport dove c'è anche un momento post agonismo che unisce molto. Poi devo dire che la Sicilia è una bellissima terra, certamente è più conosciuto ad esempio a Catania rispetto a Palermo. E abbiamo deciso di partire da qui. Sono passati solo dieci mesi da quando sono venuta per la prima volta ad avviare il progetto insieme al responsabile delle Fiamme Oro e devo dire che siamo felici di vedere tanto entusiasmo ed è una grande gioia. Questo progetto ci permetterà anche di fare cose importanti con questi ragazzi che non dobbiamo dimenticare che sono gli adulti del domani".
 E questi ragazzi e ragazze della scuola Marconi di Palermo sono stati i protagonisti di questa giornata dove hanno potuto, affiancati dai tecnici giocare sostenuti anche da tanto affetto e entusiasmo di docenti e famiglie presenti sugli spalti. Un'iniziativa che è stata subito sposata dalla dirigente scolastica dell'istituto palermitano: " Il nostro intermediario per la realizzazione di questo progetto è stato un tecnico della Federazione italiana Rugby che ha collaborato con il nostro istituto racconta Rosalba Floria. Un progetto che è stato avviato con le diverse parti coinvolte e che si inserisce perfettamente con il nostro percorso formativo. Scuola e sport hanno una base valoriale uguale. I ragazzi hanno avuto modo di sperimentare in un contesto diverso dall'aula che è quello del campo sportivo le competenze di cittadinanza. I tecnici hanno lavorato con circa 600 ragazzi per tre volte a settimana. Una bellissima occasione anche di avvicinarsi alla Polizia in ruolo diverso. Per noi è stata una bella iniziativa e speriamo di ripeterla". Le diverse squadre sono state seguiti dai tecnici federali. "Un progetto davvero bello e interessante sottolinea Tito Cicciò Tecnico del Comitato regionale siciliano di rugby . E' vero che a Catania c'è una tradizione per questo sport ma via via si va diffondendo. Noi abbiamo bambini dai 5 agli 11 anni anche 13 e poi le giovanili dai 15 ai 19 anni. Stiamo spingendo molto anche come Comitato sul coinvolgimento nella disciplina delle donne. Già in Sicilia, ad esempio abbiamo una squadra di serie A a Ragusa. Insomma l'effetto trascinamento può funzionare e può far espandere ancor di più questo bellissimo sport". Una giornata di festa e di sole che ha visto protagonisti una prima , una seconda e una terza dell'Istituto " Guglielmo Marconi" che hanno partecipato al fantomatico "terzo tempo" dove la solidarietà, la condivisione di sorrisi e di una gustosa merenda hanno suggellato la conclusione del Progetto "Sport e Legalità" al quale hanno lavorato l'ispettore dell'XI Reparto Mobile della Polizia di Palermo, Santi Morana insieme ai colleghi. 
E un saluto a tutti i partecipanti in rappresentanza del Signor Questore, il Dott.Laricchia è stato portato dal vice questore alla guida Commissariato di San Lorenzo la dott.ssa Silvia Como che ha sottolineato l'importanza dello sport e che è sicuramente un volano per far capire il valore della legalità e del rispetto delle regole ai giovani palermitani. Infine è intervenuta l'assessore comunale alle politiche giovanili e allo sport, Sabrina Figuccia. "Attraverso il rugby possono essere diffusi valori sani e di legalità. Sono contenta che il sindaco mi ha dato la delega sia alle politiche giovanili che allo sport perchè entrambe devono camminare insieme. Ne è testimone una giornata come questa qui in questo bellissimo prato dello stadio di atletica Vito Schifani".

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