λιθολογία

Sta riscuotendo un grande successo λιθολογία, lo spettacolo teatrale in tre interpretato da Giovanna Corrao, ideato e prodotto da Marilena La Rosa. Dopo la prima rappresentazione organizzata da DSGAonline a Scicli presso Villa Penna, si stanno succedendo diverse repliche. L’ultima, a Licata, nella suggestiva cornice del Chiostro del Museo Archeologico della Badia, con il Patrocinio del Comune e del Parco Valle dei Templi di Agrigento, ha decretato il successo dello spettacolo e di Giovanna Corrao, intensa interprete di Demetra, Medea e Cassandra. Il prossimo e atteso appuntamento sarà il 18 agosto, presso le tenute Scudero a San Giovanni Montebello (Giarre, Catania), con l’Etna e i vigneti che faranno da spettacolare cornice. Seguiranno altre repliche a Balestrate, Capaci e Palermo. Il titolo della rappresentazione è costituito da due termini: λίθος e λόγος, pietra e parola. La parola può edificare mura e castelli, può essere solido fondamento, trasformarsi in picchi scoscesi, cime irte, ciottoli resi perfetti dallo scorrere del fiume, può costruire ripari e fortezze inespugnabili.
La parola tiene in vita, è lotta, riscatto, accusa, condanna e salvezza. Può anche diventare arma, gravame che uccide, violenza che lapida. Può essere barriera, scoglio che inabissa la nave arresa alla tempesta, frana che travolge e sotterra, lapide che ferma il tempo e raccoglie il pianto. La parola crea, perché ciò che non possiede un nome non esiste. Ed è la parola che rende l’uomo onnipotente, deomorfo, spirito creatore perché è lui, l’uomo, che dà la vita a ciò a cui attribuisce un nome. Chi non ha più nome e nessuno che lo ricordi si perde come un granello di sabbia nello scorrere del tempo.
Di lui non resterà memoria.Si può morire sotto tumuli di parole.
Si possono privare uomini e donne della parola, ridurli al silenzio per ferire, mutilare, annientare. Le parole possono ergersi ad eterno testamento, possono diventare altare e monumento al ricordo.
Lo vedrete e lo udirete attraverso le parole di tre donne.
Demetra.
Medea.
Cassandra.
Le loro parole sono pietre: invocano salvezza, infliggono condanne.
Pesano da millenni come tumuli sulle coscienze degli dei e degli uomini.

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