Catania – Venerdì prossimo, 27 ottobre, presso l'Aula Magna Di3A, Via Santa Sofia, 100, Catania, si terrà un convegno cruciale per la salvaguardia dell'agrumicoltura nazionale e internazionale, coordinato dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia.
L’evento, intitolato “Azioni di sistema per prevenire il Greening (Huanglongbing) degli agrumi”, ha l’obiettivo di creare consapevolezza diffusa e sensibilizzare produttori, tecnici ed operatori sul pericolo rappresentato dall’Huanglongbing (HLB), noto anche come Citrus Greening, grave emergenza fitosanitaria che minaccia l’agrumicoltura mondiale e che ha già distrutto milioni di piante in paesi extra europei; oltre a sollecitare le istituzioni ai diversi livelli per creare strumenti di prevenzione e contenimento.
Sarà particolarmente importante la partecipazione delle imprese, tecnici ed operatori che a vario titolo operano nelle filiere agrumicole italiane.
L'HLB è una minaccia significativa che ora si propaga come una seria emergenza fitosanitaria anche in Europa, con conseguenze potenzialmente disastrose per l'agrumicoltura mondiale.
Il convegno sarà inaugurato da saluti istituzionali a cura di Mario D’Amico, direttore del Dipartimento Di3A dell'Università degli Studi di Catania; Giuseppe Gelsomino, assessore alle Attività produttive del Comune di Catania; e Aurora Ursino, presidente ODAF Catania e delegata Federazione Ordini Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sicilia.
Introduce e modera la presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati che approfondirà il tema della “costruzione di un percorso virtuoso di sistema a il supporto della filiera agrumicola nazionale”.
Tra gli argomenti centrali, verrà discusso il ruolo cruciale della ricerca europea nella prevenzione della diffusione della malattia, l'andamento degli scambi commerciali agrumicoli a livello internazionale, e gli strumenti di controllo e piani di contingenza.
Il convegno sarà articolato in tre sessioni, intervallate da interventi programmati di rappresentanti del settore agrumicolo e delle istituzioni.
Tra gli illustri relatori:
• Alessandra Gentile, Professore Ordinario di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree Di3A dell'Università degli Studi di Catania
• Silvia Di Silvestro, Ricercatore CREA e Responsabile sede CREA-OFA di Acireale
• Alessandro Scuderi, Professore Associato di Economia Agroalimentare Di3A dell'Università degli Studi di Catania
• Vittoria Catara, Professore Associato di Patologia Vegetale Di3A dell'Università degli Studi di Catania
• Grazia Licciardello, Ricercatore del CREA-OFA di Acireale
• Antonio Vicent, Instituto Valenciano de Investigaciones Agrarias (IVIA), Spain
• Domenico Carta Cerrella, Dirigente Servizio Fitosanitario Regionale e Lotta all’Agropirateria- Regione Siciliana
• Angelo Amato, Imprenditore agrumicolo campano
• Salvatore Walter Davino, Professore Ordinario di Patologia Vegetale SAAF dell'Università degli Studi di Palermo
• Giuseppe Massimino Cocuzza, Ricercatore Sezione Entomologia Di3A dell'Università degli Studi di Catania
• Nicola Cilento, Componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura
• Francesco Ferreri, Componente della Giunta Esecutiva Confederale di Coldiretti
• Gennaro Velardo, Presidente ITALIA ORTOFRUTTA Unione Nazionale
La presentazione del documento condiviso dalle organizzazioni di categoria (CIA, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Fruitimprese)sarà curata dal Presidente della CIA Sicilia, Graziano Scardino. Previsto anche l’intervento delPresidente Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona.
La III Sessione, dedicata invece agli interventi politici, vedrà la partecipazione di:
• Luca Sammartino, Assessore Regionale Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea
• Giuseppe Castiglione, Componente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati
• Luigi D’Eramo, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste
Dichiarazione del Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati: "Da terra di agrumi, sorgente di eccellenza e tradizione, la Sicilia consolida questo fondamentale percorso di condivisione e collaborazione tra la comunità scientifica e il mondo produttivo. Le imprese, in particolare, devono essere attive nella partecipazione, anche perché su problematiche trasversali di questo genere, è necessario che ogni impresa abbia cura della filiera al di là dei propri interessi strettamente aziendali. Come dico sempre: serve una ricaduta etico-sociale dell'impresa. Auspichiamo, quindi, che questo impegno possa fungere da ispirazione anche per le Istituzioni e per le altre regioni agrumicole del nostro Paese. La coesione che stiamo attivamente promuovendo è volta a creare un vero e proprio modello, oltre ad evidenziare un problema cruciale e trasversale per l'intera filiera agrumicola italiana. La nostra speranza è che questa iniziativa, nata sotto il coordinamento del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, possa fungere da catalizzatore tra le diverse realtà agrumicole italiane".
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